Un gruppo di studiosi ha completato la sequenza genomica di un piccolo albero da frutto, il Prunus mume noto in Oriente con il nome di Ume, tradotto come prugno o albicocco giapponese. Questa specie produce frutti a metà tra il pruno e l’albicocco. In Giappone, grazie ad una tecnica tradizionale, le prugne dell’Ume, raccolte verdi e immature, vengono sottoposte ad una particolare salatura diventando Umeboshi, un ingrediente – dal sapore a dire il vero per noi piuttosto “difficile” – strettamente legato alla vita quotidiana dei giapponesi che si mangia con il riso bianco o con cui si creano un aceto e un liquore assai apprezzati. Si tratta di uno degli alberi da frutto più longevi al mondo, coltivato in Cina da oltre tremila anni.
Caratteristica è la capacità di questo albero, diffuso anche con il romantico portamento “piangente” (pendula), di fiorire prestissimo durante l’anno, già verso la fine del mese di gennaio, ancora nel pieno dell’inverno, con delicatissime corolle semplici o doppie rosa o bianchi, emozionanti in quanto ricoprono i rami ancora completamente nudi di foglie. L’albero di Ume è stato di ispirazione per numerosi scrittori e artisti che ne hanno esaltato la bellezza ed è il simbolo dello spirito nazionale della Cina. Secondo un team di ricercatori cinesi coordinati dalla Beijing Forestry University, il primo sequenziamento al mondo del genoma della “prugna” giapponese sarà una importante risorsa per lo sviluppo di nuovi alberi da frutto della specie e per una migliore comprensione dell’evoluzione delle Rosacee.
Approfondimenti:
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