“Mi ha colpito molto vedere quel grande albero di viale Corsica accasciarsi per il temporale. Se ci fosse stato qualcuno sotto, chissà che tragedia ci troveremmo a piangere oggi. Era uno degli alberi che dovevamo abbattere nel nostro piano che prevede l’abbattimento di 200 piante e di ripiantumazione di 800.” Sono le parole del sindaco di Firenze Dario Nardella, che rivendica la correttezza dell’operazione di rinnovo delle alberature cittadine contro cui in questi mesi si è costituito un comitato di cittadini.
“Su quell’albero” – sottolinea il sindaco – “c’è ancora un cartello con scritto ‘Io sono sano’, messo dal comitato che la scorsa settimana con una protesta ha costretto i tecnici del Comune a sospendere l’abbattimento delle piante”. L’ippocastano fa parte di un gruppo di altri 59 alberi che costeggiano Viale Corsica: entro agosto dovranno tutti cadere sotto le motoseghe, ma l’esecuzione era stata rinviata a causa della veemente opposizione dei cittadini, alcuni dei quali hanno aperto una petizione su Change.org.
Per Nardella, la caduta dell’albero durante il temporale di questi giorni, “è la dimostrazione lampante del fatto che quando noi abbiamo un progetto che non è inventato di sana pianta ma supportato dal parere di tecnici ed esperti e che segue il nostro dovere di tutelare la salute pubblica” quindi “dobbiamo andare avanti. Non possiamo lasciarci trascinare dalle suggestioni anche quando vengono presentate in buona fede”.
“Abbiamo il dovere” – continua il sindaco – “di occuparci della salute della comunità. Quella era una delle piante che dovevamo abbattere, oggi è caduta e per miracolo non ha colpito qualcuno”. Il comune, che ha previsto il taglio durante il mese di agosto e la messa a dimora dei nuovi alberi ad ottobre, non si lascerà quindi bloccare dalle proteste: “Andiamo avanti con la programmazione perché abbiamo già riprogrammato il taglio di quegli alberi”, ha concluso il sindaco. Dal 16 al 22 agosto si procederà dunque con gli abbattimenti sulla via.
Nella petizione però si rivendica che l’esemplare schiantato era stato già confermato come albero a rischio dall’agronomo interpellato dai cittadini, per cui in quel caso l’abbattimento sarebbe stato giustificato.