Torna il motomondiale, si riparte dal Qatar con il via ufficiale della stagione 2010 domenica prossima sul circuito di Losail, e tra le novità dei paddock c’è la svolta ecologista. Si parla di ‘anno dei team verdi’, ovvero delle squadre che hanno sposato la filosofia della compatibilità con la natura, nonostante il motociclismo non sia proprio ‘enviromental friendly’, a causa dei motori molto spinti e delle benzine, non propriamente verdi. C’è comunque chi si è messo la mano sulla coscienza e sta facendo un grande sforzo per rendere le moto in pista sempre più rispettose dell’ambiente: i primi passi in questa direzione li aveva mossi già la passata stagione il Team satellite Ducati, Pramac, che ha installato delle celle fotovoltaiche per alimentare i camion nei paddock. Quest’anno la squadra italiana rilancia, con l’ambizione di produrre ancora più energia pulita per le sue esigenze, sfruttando anche le pale eoliche. E non basta.
Come in una mano di poker, il Team LCR di Lucio Cecchinello arricchisce il piatto. Il team, che corre in Motogp con una Honda guidata dal francese De Puniet, seguirà nella stagione 2010 un vero e proprio “protocollo verde” che va dal risparmio energetico, all’utilizzo di carta riciclata, dalla produzione di energia pulita nel paddock, fino all’utilizzo di soli camion Euro 5 per spostare le moto, insieme a vetture a GPL per la squadra. Non solo, il protocollo LCR prevede anche la sostituzione di tutte le lampade, comprese quelle nei box, con elementi a basso consumo o con tecnologia a Led, abbigliamento per la squadra in tessuto naturale riciclabile e per essere sicuri di fare un buon lavoro, si è pensato anche di dotare gli spazi del team di monitor che segnalano in tempo reale, attraverso un’analisi diretta delle attività della squadra, il risparmio in termini di emissioni di CO2. La scuderia ha poi adottato anche 150 ettari di foresta amazzonica. Nel 2010, durante la stagione, verranno piantati alberi a compensazione delle emissioni inquinanti inevitabili del team in giro per il mondo. Un impegno non indifferente, nato dalla consapevolezza di aver prodotto nel 2009 quasi 1500 tonnellate di CO2, calcolando le attività in pista, i viaggi, le auto a noleggio e i consumi nelle sedi di lavoro. L’obiettivo per il 2010 è di arrivare all’impatto zero.