Adesso è il loro momento: le Camelie giapponesi (Camelia japonica) stanno fiorendo proprio ora, a inizio primavera, nei mesi di marzo e aprile, a seconda della varietà. E tronfie di decine di boccioli come appaiono ora nei garden, è difficile resistere alla tentazione di comprarne una. Uno sguardo al primo fiore aperto e …via, è amore!
Ma cosa bisogna fare della pianta, una volta che la portiamo a casa? Abbiamo chiesto due consigli al volo ad un grande esperto, Enrico Scianca, vivaista di lungo corso del Vivaio Le Camelie del Generale a Velletri, vicino a Roma. Ecco le sue preziose indicazioni…
Enrico, cosa bisogna fare una volta che si porta una camelia a casa?
La camelia è nel massimo del suo rigoglio in questo momento: carica di boccioli, la pianta si trova nelle sue condizioni migliori. Spesso è stata molto concimata per portarla alla sua performance attuale, quindi l’ideale è continuare a nutrirla (per non farla cadere in un periodo di “magra”) ma con un concime non troppo forte. Io consiglio un concime a lenta cessione, come Osmocote: evitiamo di usare quelli liquidi, perché aumentano la salinità del terreno, condizione molto sgradita alla camelia, trattandosi di pianta acidofila.
Come va dato il concime a lenta cessione e perché è più valido?
Il concime a lenta cessione consiste in un gruppo di palline che rilascia nel terreno le sostanze di cui la pianta ha bisogno. Le cede lentamente per lungo tempo, quindi è comodo usarlo perché va dato solo due volte l’anno: in primavera e in autunno. Ricordiamoci di metterlo nel nostro vaso (attenzione alle dosi consigliate) inserendolo nel terreno umido e morbido, non asciutto, dando poi una bella bagnata al terriccio, che ne favorirà l’assorbimento.
A volte succede che la camelia perda i boccioli: come mai accade?
Dunque, due i casi: se hai una camelia da più anni, la cascola dei boccioli avviene di solito a causa di una sofferenza idrica verificatasi l’estate prima, periodo in cui la camelia può essere stata un pò trascurata e non aver ricevuto adeguata quantità d’acqua. Le camelie infatti amano il fresco: con il caldo possono disidratarsi e questo ha una ricaduta a lungo termine sulla fioritura perché la pianta crea i boccioli proprio d’estate.
Se invece la pianta è stata appena acquistata, la cascola dei boccioli può verificarsi a causa delle brusche variazioni di temperatura. In questa stagione, a inizio primavera, accade facilmente. Anzi, quest’anno in particolare sta succedendo: a notti fredde si alternano giornate che arrivano anche ai 20 gradi, per poi riscendere subito dopo. Le camelie sono indotte così a fiorire in anticipo e ad aprire i boccioli tutti insieme, invece che a scalare, come è una loro caratteristica. Questo fa sì che, non solo la fioritura duri complessivamente molto meno, ma che alcuni boccioli, rimasti a metà apertura al calare delle temperature, vengano abortiti dalla pianta senza aprirsi.
Cosa possiamo fare per evitare la caduta dei boccioli?
L’unico modo è cercare di evitare che la pianta subisca questi sbalzi di temperatura, magari scegliendo per lei una posizione in cui la temperatura sia più possibile stabile: per esempio, meglio metterla al nord. E’ una posizione più fredda ma in modo costante e le camelie non ne soffrono. Al contrario al sud, se la giornata si scalda, l’altalenarsi di freddo e caldo può indurre la cascola.
E dopo la fioritura?
A quel punto consiglio subito un rinvaso. Un vaso capiente con del terriccio per acidofile (non quello universale ma quello per azalee e rododendri) – è importante che il terriccio sia quello giusto, nel caso delle camelie – ed esposizione a mezz’ombra. Consiglio di farlo subito dopo la fioritura: dopo aver terminato i fiori infatti, la pianta comincerà a produrre foglie nuove. Meglio quindi rinvasare prima di quel momento, così che possa attingere subito alle nuove risorse del terriccio fresco e svilupparsi al meglio.