Orto sul balcone: meglio con piante innestate

Confronto tra pomodori ciliegini: a sinistra la varietà innestata, a destra quella tradizionale

L’orto sul balcone è un esperimento troppo positivo per non provarlo: è divertente da fare, rilassa e ci dà l’emozione di coltivare ortaggi in totale autonomia. Fa bene alla salute e inverdisce la nostra casa. E di questo trend così positivo di questo hobby si sono ormai accorti tutti: nei negozi stanno arrivando prodotti e attrezzi ad hoc per facilitare e rendere la vita più facile ai novelli “contadini di città”. Tra queste novità, ce n’è una molto interessante: trasforma le piantine orticole che metteremo in vaso in “SUPERPIANTE”, e senza scomodare la genetica. In pratica, per creare una pianta di “super-pomodoro” si uniscono fisicamente due varietà: di una, si prendono le radici, e dell’altra fusto, foglie e frutti. Si “incastrano” tra loro con la tecnica dell’innesto ed ecco che nasce il super-ortaggio! Come si fa e quali sono i vantaggi che offrono le piante innestate rispetto a quelle tradizionali?

Come si crea esattamente una pianta da orto innestata?
Le varietà dei due ortaggi da “fondere” per crearne uno si scelgono in funzione del loro ruolo: quella che darà le radici, sarà una varietà vigorosa, capace di nutrire bene la piantina anche disponendo di poco terriccio in un vaso (come capita nelle piante sul balcone). L’altra, quella che costituirà la parte aerea che farà i frutti, sarà scelta per la dolcezza e la dimensione dei pomodori e la resistenza alle malattie. Una volta scelti i due “candidati”, si procede ad unirli fisicamente con l’innesto erbaceo.

Il procedimento è semplice ma delicato nello stesso tempo:
– si fa crescere l’ortaggio per le radici (detto portainnesto) e poi, quando la crescita è adeguata, lo si taglia alla base, tenendo solo pochi centimetri di fusto;
– si taglia anche la pianta che produrrà i frutti (detta nesto) ma di lei si tengono fusto e foglie, scartando le radici;
– – si incide il piccolo fusto con le radici usando un coltellino molto affilato, creando un incavo dove si incastrerà perfettamente la seconda pianta;
– a questo punto si incastrano le parti delle due piante, cercando di farle coincidere perfettamente
– si “benda” la ferita (con nastro o con una clip), in modo che non entrino patogeni e si favorisca la cicatrizzazione: il punto di giunzione rimarrà comunque visibile anche in seguito.
Quando la nuova pianta comincerà a crescere producendo nuove foglie, sapremo che l’innesto è andato a buon fine.
Ad ogni modo, è più semplice acquistare queste piante “già pronte” che cimentarsi da soli.

Che vantaggi offrono le piante innestate?
Le piante da innesto sul balcone sono preferibili alle classiche orticole anche se costano qualche euro in più. Grazie alla loro struttura, infatti, crescono con maggior vigore e producono frutti prima. Adattandosi molto meglio alla vita in vaso, riescono a dare anche frutti più numerosi.

Come si coltivano?
Esattamente come siamo abituati considerando però un fattore: avendo radici più forti, le piante innestate crescono di più, in altezza soprattutto. Quindi diamo loro un vaso più grande, in modo che possano svilupparsi al meglio e tutori adeguati. Unica attenzione: se il portainnesto, ovvero la parte di pianta che fornisce le radici, si “sveglia” e comincia a produrre foglie, bisogna intervenire tagliandole via completamente. Altrimenti il rischio è che il nesto non sopravviva alla competizione.