Per riprodursi, la pianta di Marcgravia evenia crea foglie profondamente incavate che “segnalano” la presenza della pianta ai pippistrelli. In questo modo i suoi fiori vengono localizzati più facilmente (e più in fretta) dai potenziali impollinatori. Questo è il risultato di una ricerca tedesca, realizzata dal Dr. Ralph Simon dell’Università di Ulm in collaborazione con quella brittanica di Bristol, recentemente pubblicata su Science.
Poiché i pippistrelli volano durante la notte, usano il sonar per individuare le proprie prede: emettendo dei suoni, valutano l’eco che creano, e in base a quello, decidono dove andare. In pratica la pianta tropicale, che cresce nella foresta cubana, si rende “più visibile” grazie alla forma delle sue foglie a scodella, che riescono a rimandare al radar del pippistrello un segnale sonoro più forte di quello delle piante vicine. In questo modo la Marcgravia evenia, piuttosto rara, si garantisce una discendenza e la sopravvivenza della sua specie.