Dall’origano un’arma contro il cancro alla prostata

Non solo una spezia ‘regina’ della cucina mediterranea: nell’origano si cela una sostanza killer per le cellule del cancro alla prostata. E’ quanto emerge da un nuovo studio condotto da ricercatori della Long Island University (Liu), presentato in questi giorni ad Experimental Biology 2012, in corso a San Diego (Usa). Il team di Supriya Bavadekar, farmacologo della Liu, sta testando il carvacrolo, un componente dell’origano, sulle cellule del cancro alla prostata. I risultati del suo studio dimostrano che il composto induce l’apoptosi – ovvero il ‘suicidio cellulare’ – in questi bersagli.

I ricercatori stanno cercando di capire in che modo la sostanza induca le cellule tumorali a suicidarsi. “Sappiamo che l’origano possiede virtù anti-batteriche e anti-infiammatorie, ma i suoi effetti sulle cellule tumorali davvero elevano questa sostanza ai livelli di una super-spezia come la curcuma”, dice Bavadekar.

Sebbene il lavoro sia in una fase preliminare, i primi dati sono giudicati estremamente promettenti dagli scienziati. “Un vantaggio significativo è che l’origano è usato comunemente negli alimenti”, spiegano i ricercatori, dunque questo potrebbe tradursi in una “diminuzione del rischio di gravi effetti tossici” usando questa sostanza come un’arma anti-cancro. “Alcuni ricercatori hanno in precedenza dimostrato che mangiare la pizza può ridurre il rischio di cancro. Un effetto in gran parte attribuito al licopene che si trova nella salsa di pomodoro, ma ora penso che anche l’origano possa giocare un ruolo nella lotta alle neoplasie, dice Bavadekar . “Se lo studio continuerà a dare risultati positivi, questa super-spezia può rappresentare un approccio molto promettente per aiutare i pazienti con cancro alla prostata”.