Trovo molto curiosa questa notizia appena pubblicata su Tgcom24 in cui si racconta della strana sorte di un uomo che, in America, ha “rubato” l’acqua piovana e per questo “furto” è stato condannato dai giudici ad un mese di carcere. In pratica sulla sua proprietà Gary Harrington ha creato delle dighe che hanno costituito 3 “laghetti” artificiali.
In questi bacini ha poi creato oasi naturali con trote e pesci per la pesca sportiva. L’azione di Gary è stata considerata un reato perché infrange una legge dell’Oregon che ritiene il gesto in questione un’appropriazione indebita di risorse naturali, anzi precisamente un “uso non autorizzato di acqua”. Beh, però, a pensarci, la questione è strana e dà da pensare: dove si ferma il confine tra pubblico e privato? La terra è casa sua: è sbagliato che raccolga l’acqua piovana che ci cade sopra? Insomma, qualche dubbio viene. E infatti serpeggia la ribellione e molti concittadini di Gary stanno iniziando una battaglia contro la sentenza del tribunale.
E voi cosa ne pensate? Si può parlare di “furto”, in questo caso?
Diteci la vostra!