Abbiamo appena parlato di piante del Sud Africa che per la prima volta crescono in piena terra nell’Isola Madre al centro del Lago Maggiore, che subito esce una notizia che riguarda alcune loro conterranee. In questo caso però non ci colpiscono le forme esotiche e lo splendore dei colori ma la possibilità di averle come alleate contro uno dei più grandi mali del secolo, il tumore. Secondo le ultime scoperte, alcune piante africane potrebbero contenere sostanze chimiche che potrebbero essere capaci di fermare la diffusione delle cellule cancerose.
Lo studio dell’Università Johannes Gutenberg di Magonza, in Germania, ha esaminato la capacità delle sostanze attive contenute in alcune piante come il cardo gigante, il pepe selvatico, il pepe etiope e il forasacco dei tetti (Bromus tectorum, un’erba diffusissima anche da noi), di uccidere cellule tumorali che resistono a più di un farmaco. Come si legge su Phytomedicine, i ricercatori si sono focalizzati in particolare su tre diversi meccanismi di resistenza: i risultati dei test hanno mostrato che le piante posseggono naturalmente quattro tipi di benzofenoni che possono prevenire la proliferazione di linee cellulari cancerose, anche di quelle multi-farmaco resistenti. Potrebbero dunque rappresentare un ottimo punto di partenza per lo sviluppo di nuovi trattamenti terapeutici per i tumori che non rispondono alla chemioterapia.