C’è grande attesa riguardo alla proposta di legge del Senatore Susta – l’ecobonus per chi crea e si prende cura di giardini, orti e spazi verdi condominiali – nel caso in cui trovi spazio nella Legge di Stabilità che sta per essere discussa nei prossimi giorni al Senato. L’idea è estendere la detrazione, che già esiste per altri settori, anche alle aree verdi: lo “sconto” sarebbe del 36% in cinque anni per spese tra i 2mila e i 30mila euro. Per far conoscere e promuovere il ddl – molto atteso dai professionisti del settore, presso tutti i cittadini e permettere a tutti di dire la loro ponendo domande anche direttamente al Senatore (che risponderà nei tempi consentiti dalla sua attività istituzionale), è stata creata una pagina Facebook – www.facebook.com/Ecobonusperilverde. La discussione sul ddl, che riguarda essenzialmente le coperture economiche necessarie a garantire la sua efficacia, potrebbe protrarsi fino a novembre. Nel frattempo Fiori&Foglie ha chiesto al Primo firmatario quali sono le ragioni e gli obiettivi che l’hanno spinto a proporre agevolazioni fiscali per il verde privato e quali benefici ne deriverebbero.
Senatore Susta, perché è importante presentare una proposta di legge per defiscalizzare gli investimenti privati per realizzare, migliorare, mantenere aree verdi pertinenza di immobili privati?
“Per almeno tre motivi:
1) perché il “verde”, ancorché “privato”, è comunque un bene “pubblico”. Mettere a verde lastrici solari, aree incolte intorno a condomini, fabbriche, centri commerciali o anche solo ad abitazioni private significa dare un contributo alla tutela dell’ambiente e alla lotta contro l’inquinamento.
2) perché occorre intervenire sul paesaggio, soprattutto urbano, in molti casi compromesso dal processi di urbanizzazione non programmata;
3) perché occorre colmare un vuoto normativo che in tutti questi anni ha consentito ai privati di defiscalizzare gli interventi edilizi, ma non le aree pertinenziale destinate a verde. Non è certo un contributo al “bello” consentire ai cittadini di detrarre dalle imposte il rifacimento di un tetto o di una facciata, ma non la trasformazione di un’area pertinenziale a giardino.
Vi è, infine, un ultimo obiettivo: rilanciare un settore produttivo – quello florovivaistico – che ha patito come, se non più, di altri la crisi economica , consentendo così anche l’emersione di un’economia sommersa che non fa bene né allo Stato né agi operatori privati, senza contare che quello che in una prima fase può sembrare un costo per l’orario, diventa, in prospettiva, una fonte di incasso per il volo che riesce a innescare.”
Senatore Susta, quali sono i prossimi passi dunque per la trasformazione del ddl in legge?
“Ci auguriamo che il Governo – che attraverso il Ministro delle Politiche agricole e forestali ha sottoscritto con le associazioni di categoria il piano per lo sviluppo del settore florovivaistico che prevede tra gli strumenti più incisivi per la sua attuazione, appunto, la defiscalizzazione degli investimenti sul verde privato – accolga la nostra proposta fin dalla prossima legge di stabilità.”