Costa più dell’oro, ma in realtà alla piantina che produce lo zafferano basta un angolo assolato sul vostro balcone per regalare, in quantità monodose, la preziosa spezia. Lo zafferano infatti è costituito dai filamenti rossi (stimmi) che si trovano all’interno del fiore di Crocus sativus, una piccola bulbosa che non ha enormi necessità: in cassetta o in vaso, praticamente fa tutto più o meno da sola, e fiorisce ogni anno proprio adesso, nel mese di ottobre. Il fiore, violetto, seppur di breve durata, è anche molto decorativo.
Gli stimmi dello zafferano si raccolgono presto alla mattina, a mano, appena prima che il fiore si apra: poi si lasciano asciugare a calore moderato finché sono secchi. A quel punto si possono conservare in un barattolino al buio. Al momento in cui deciderete di usarli in cucina, mettete gli stimmi di zafferano a bagno in un dito d’acqua tiepida almeno mezz’ora, un’ora prima di impiegarli per profumare il vostro risotto, in modo che abbiano il tempo di rilasciare il loro colore e aggiungeteli solo alla fine della cottura. Ricordate che lo zafferano può essere usato anche per dare una bella tinta alle creme dolci.
I bulbi di Crocus sativus si trovano facilmente in vendita online e si piantano a settembre, a poca profondità. Non occorre annaffiarli molto e non temono il freddo e il gelo, quindi possono rimanere sul balcone tutto l’anno. Sono però piante che sfruttano molto il terreno, quindi negli anni seguenti ricordate di cambiare ogni tanto la terra delle vostre cassette, in modo da mantenerla sempre nutriente. Tenete conto che per un bel risotto giallo ci vogliono circa 6-8 filamenti a persona, quindi abbondate con i …bulbi sul balcone 😉