A gennaio sarà sul mercato una crema anti-invecchiamento a base di potenti antiossidanti, quali polifenoli e resveratrolo, che proviene dagli scarti della vendemmia delle uve della Franciacorta messi a disposizione dall’azienda biologica in provincia di Brescia ‘Barone Pizzini”. E’ la nuova frontiera dell’agricoltura, l’agricosmesi. Secondo il presidente di Coldiretti Lombardia e dell’Istituto Spallanzani Ettore Prandini, la crema anti-età all’uva è solo “un esempio dell’enorme potenziale del comparto agricolo, della sua capacità di intercettare settori diversi e sviluppare nuove filiere e opportunità economiche”.
L’Istituto Spallanzani ha appena siglato un accordo con il Polo Tecnologico della cosmesi per la produzione di questa crema e gettare le basi in Italia di questa prima filiera agrocosmetica green a km 0 che mette in sinergia scienza, ricerca, agricoltura e cosmesi. “Su questa base coinvolgeremo altre aziende di tutto il Paese, inizialmente pensiamo nel settore vitivinicolo – continua Prandini – E’ un progetto che valorizza tra l’altro il reddito delle imprese agricole e le indirizza su nuovi percorsi e
soddisfa anche la crescente domanda di cosmesi green che si riscontra in Italia e nel mondo. Il 71 per cento degli italiani si fida più di un cosmetico realizzato con prodotti naturali di un’azienda agricola piuttosto che di uno fatto da una marca commerciale”.