Più di 150 “boschi verticali” che dovranno ospitare 100mila abitanti: è la “città-foresta” che i cinesi stanno pensando di costruire nella loro metropoli più inquinata, Shijiazhuang. L’immane progetto di questa innovativa città “pulita” affonda le sue radici – è il caso di dirlo – direttamente in suolo italiano, prevedendo la costruzione di palazzi verdi sul modello pluripremiato a livello internazionale di “Vertical Forest” creato dall’architetto Boeri a Milano, nell’area di Porta Nuova (e replicato in Svizzera a Losanna usando cedri per una versione “sempreverde”). Nel Bosco Verticale gli appartamenti sono forniti di capaci vasche che ospitano più di mille piante, tra alberi e arbusti. Durante lo svolgimento della Conferenza sul Clima o Cop21 conclusasi a Parigi qualche giorno fa, la Cina del resto ha avuto un ruolo poco simpatico: quello di una grande potenza super inquinata e super inquinante, nelle cui metropoli, a causa del denso smog, è ormai diventato molto difficile persino respirare. Il governo cinese sta dunque ripensando città e spazi con l’ottica di migliorarne ambiente e qualità della vita.
Nel suo intervento ai primi di dicembre all’evento “From Milan to Paris, the challenges of agricultural and environmental sustainability“, l’architetto Stefano Boeri ha spiegato così il progetto commissionatogli dal governo cinese: “L’idea è costruire una città compiuta per 100 mila abitanti che avrà più di 150 edifici sul modello del bosco verticale e che darà un contributo straordinario a pulire l’aria, oltre che dal punto di vista della biodiversità ed energetico, quindi è davvero un modello alternativo a quello della crescita attuale delle megalopoli cinesi che sono una conurbazione di periferie”.
Il successo internazionale del Bosco verticale ha le sue motivazioni nella possibilità di “realizzare un’architettura alta, autosufficiente dal punto di vista energetico, che ospita migliaia di specie vegetali diverse ed ospita la biospecificità delle specie animali come gli uccelli, che produce ossigeno e consuma e assorbe Co2”. Il Bosco verticale infatti “pulisce l’aria, e questo spiega anche perché c’è stata attenzione e richiesta verso quelle che sono le nostre tecnologie italiane e come oggi l’Italia possa giocare un ruolo nei paesi in via di sviluppo per esportare un modo diverso di costruire le città“.