L’agricoltura moderna? E’ giovane, rosa, innovativa e multifunzionale

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Sempre più spesso non hanno una tradizione agricola di famiglia. Sono il triplo dei colleghi maschi e hanno forte vocazione imprenditoriale. Laureate, creative, puntano alle attività “alternative” che utilizzano in modo innovativo il mondo dei prodotti agricoli. E’ questo l’identikit della “contadina” moderna che si evidenzia dai dati diffusi dalla Coldiretti, che registra un esercito di “agricoltori di prima generazione” che hanno scelto un futuro in agricoltura supportati solo da passione, professionalità, entusiasmo e voglia di fare. 

L’analisi Coldiretti/Ixè rivela che tra le new entry giovanili nelle campagne, ben la metà è laureata e il 57% fa innovazione. E la scelta paga: il 74% è orgoglioso del lavoro fatto e il 78% è più contento di prima. La scelta di diventare imprenditore agricolo è peraltro apprezzata per il 57% anche dalle persone vicine, genitori, parenti, compagni o amici.

E molte di queste nuove leve sono giovani donne: secondo Coldiretti, nel 2015 sono aumentate del 76% le ragazze italiane under 34 anni che hanno scelto di lavorare indipendentemente in agricoltura come imprenditrici agricole, coadiuvanti familiari o socie di cooperative agricole. E le attività non si limitano alla coltivazione dei campi: il 70% delle imprese under 35 opera in attività non tradizionali, che vanno dalle fattorie didattiche agli agriasilo, dalla formazione sulla cura dell’orto ai corsi di cucina in campagna, dall’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, alla sistemazione di parchi, giardini, strade, dall’agriwellness e la cura del paesaggio alla produzione di energie rinnovabili.

In Italia si sta affermando una nuova generazione di 60mila contadini, allevatori, pescatori e pastori che costituiscono uno dei principali vettori di crescita del settore agroalimentare italiano.