Green da salotto addio, il verde punta al motore Italia

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Spesso il verde è un tema da salotto, quello di cui si parla all’ora dell’aperitivo con uno champagnino in mano. Non può essere così. Bisogna cambiare paradigma”. E’ questa la netta dichiarazione con cui l’On. Borghi ha aperto il suo discorso al Convegno per la presentazione dei disegni di legge sul verde – uno dei quali a sua firma – tenutasi a Montecitorio mercoledì 6 luglio. Se intorno al Colosseo c’è degrado e un traffico ossessivo, ha spiegato Borghi, non diventa bello il traffico ma diventa brutto il Colosseo. Questo esempio dimostra quanto si stia allargando il focus delle nuove proposte di legge per il verde che, sollecitate dal settore del vivaismo, stanno in realtà “contagiando” in positivo tantissimi altri ambiti, includendo l’ambiente nel suo senso più vasto, a partire dalle città con i suoi alberi all’edilizia, ai condomini, al verde pubblico fino alla salute, all’energia, al riscaldamento globale, al paesaggio e al consumo di suolo. Continua a leggere

E’ ufficiale, oggi nasce il giardiniere professionista italiano

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E’ nato ieri il giardiniere professionista italiano: con l’approvazione del Senato, nel Belpaese finalmente la figura di chi si occupa e manutiene il verde per mestiere è stata riconosciuta giuridicamente a livello nazionale. Per fare l’avvocato ci vuole una laurea, per fare il medico pure, per fare l’insegnante anche. Ma per fare il giardiniere fino ad ora in Italia non ci voleva nulla: la scelta di prepararsi e fare corsi specialistici nelle scuole dedicate era affidata alla volontà del singolo. Da ieri non è più così: l’idoneità professionale del costruttore e manutentore del verde è stata approvata. Una nuova dignità sancita per un lavoro che in molti considerano da sempre un hobby. Cosa dunque sarà necessario da adesso in Italia per potersi definire giardinieri professionisti? Continua a leggere

I tessuti più glamour si fanno con la seta vegetale

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La chiamano “sabra” o in inglese “cactus silk” e gli artigiani marocchini ne fanno meraviglie: è la seta che si estrae dall’aloe,  pianta grassa molto diffusa nel deserto del Sahara. Sericeo, elastico e lucido, il tessuto che si produce lavorando le fibre di questa pianta possiede una naturale lucentezza data dalla sezione triangolare delle sue fibre che si comportano come prismi riflettendo la luce. Lavorata con cura al telaio da millenni, la seta vegetale ricavata dalle foglie di aloe – come la pelle vegetale con le foglie di ananas di cui abbiamo da poco parlato su Fiori&Foglie – sta attirando l’attenzione della moda, alla ricerca di un’alternativa ai tessuti sintetici e in armonia con una sensibilità diffusa verso i prodotti cruelty-free. Continua a leggere

Se l’assessore coltiva la cannabis

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Ebbene sì, succede anche questo. Colto in flagranza di reato con la canna (da giardino…) in mano mentre irrigava le sue 300 piante di canapa indiana che coltivava con il fratello. E’ successo sabato 2 luglio in un centro della provincia  di Messina, nell’ambito di  un’operazione di controllo, condotta anche con l’ausilio del nucleo elicotteri dello squadrone ‘Calabria’, in diverse zone impervie del comprensorio in seguito all’agguato nei confronti del presidente del Parco dei Nebrodi, Giusepe Antoci. Continua a leggere

E in città arriva il “miele da balcone”

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Arnie di api da miele su tetti e terrazzi di città? Sì, grazie. E il fenomeno, nonostante la melissofobia, la paura delle api,  è destinato a crescere esponenzialmente anche in Italia, secondo Giovanni D’Agata, presidente dello ‘Sportello dei Diritti’, soprattutto per la qualità del miele prodotto che, contrariamente a quanto si può pensare, è spesso eccezionale. All’estero non si tratta di qualcosa di inconsueto. Dopo l’allarme delle api a rischio estinzione, si è diffusa la consapevolezza del loro valore nell’ecosistema e di quanto siano fondamentali questi insetti per la loro opera di impollinazione dei fiori che poi producono frutti e ortaggi che finiscono sulla nostra tavola. Al punto che a Berlino, per esempio, l’apicoltura urbana è una realtà consolidata, tanto che il miele di città si trova normalmente al supermercato. E non solo lì. Continua a leggere

Addio moda in pelle, arrivano le scarpe e le borse d’ananas

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Esistono già e sono borse e scarpe create usando le fibre delle foglie d’ananas. Questo frutto tropicale che tanto amiamo per le sue interessanti proprietà legate al benessere e alla linea, sta regalando alla moda una risorsa estremamente preziosa, destinata a rimpiazzare la pelle animale. L’ananas è prodotto da una bromeliacea dalla forma tipica: un cespo di foglie cuoiose e tenaci da cui si può estrarre una fibra altamente resistente che può anche essere stampata e colorata. Il risultato è una “pelle” tutta vegetale. E Puma ha fiutato con piacere l’alternativa! Continua a leggere