Alberi in salute? Aiutiamoli dal basso

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Se tagliate un ramo ad un albero, alcune radici lì sottoterra, dove nessuno le vede, moriranno. Lo sapevate? Questo fatto dimostra in poche parole quanto in un albero la chioma con i rami e le foglie sia strettamente legata alle radici. E nella moderna cura degli alberi esiste un metodo per rinforzare le radici e rendere più “accogliente” il suolo in cui sono piantate. E si tratta di un metodo del tutto naturale. Ce ne parla oggi in un nuovo appuntamento della rubrica dedicata su Fiori&Foglie l’esperto arboricoltore Stefano Lorenzi che, in modo semplice, ci spiega l’ennesimo, prezioso, “segreto degli alberi”…

L’ALBERO “NASCOSTO”
Quando pensiamo ad un albero, quasi sempre ci soffermiamo sulla sua chioma, dimenticandoci però che parte altrettanto importante sono le radici, ovvero “l’albero” nascosto sottoterra. Sapere che le due parti sono speculari è un buon metodo per farsi un’idea di come funziona un albero, e di come reagisce alle stimolazioni esterne.
E’ facile immaginare che se tagliamo un ramo ad un albero, la stessa porzione di radici verrà eliminata dalla pianta, perché non più necessaria e non più gestibile. Considerato dunque questo stretto legame fisiologico, si capisce bene che conservare in perfetta salute le radici e il terreno che le circonda (rizosfera) fa sì che la chioma sia perfetta e inattaccabile da patogeni e malattie.

albero200CURARE GLI ALBERI, NON SOLO EMERGENZA
Questo concetto è molto importante perché sposta il modo di pensare su come prenderci cura degli alberi in città: attualmente si interviene sull’emergenza. L’albero ha un problema, lo danneggia un insetto o una malattia? Lo specialista esegue il trattamento “tampone”. In realtà si risparmierebbero un sacco di soldi e si avrebbero risultati nettamente migliori se si ragionasse al contrario: dovremmo gestire l’albero in ambiente urbano mantenendolo fin da subito in perfetta salute a livello radicale.

BIOSTIMOLATORI, I FUNGHI BUONI PER LA TERRA
Per ottenere questo scopo la soluzione migliore sono sicuramente i biostimolatori radicali, ovvero tutta una serie di prodotti di derivazione naturale che, iniettati nel terreno, lo tengono attivo e creano le condizioni ideali affinché le radici possano esplorarlo e trarne tutti i benefici necessari. Il concetto è innovativo: non agiremo sulla pianta stimolandola con agenti chimici che – oltre a non avere un azione duratura, inquinano e uccidono ogni forma di vita batterica e animale nel suolo, ma bensì cercheremo di riattivare nel terreno urbano, fortemente impoverito, la normale attività microbica e animale che possiede un terreno di bosco intatto.

Così facendo l’albero è stimolato naturalmente ad espandere il suo apparato radicale – e di conseguenza anche la chioma, e lo fa in maniera proporzionata e naturale, senza stress di natura chimica. Ma cosa contengono i biostimolatori naturali? Nei biostimolatori naturali sono presenti funghi e batteri che colonizzano il terreno e contrastano l’azione dei funghi patogeni dannosi. Non solo. In questo “cocktail” sono presenti micorizze, ovvero funghi “buoni” che, in simbiosi con le radici, ne aumentano la capacità assorbente, rendendo l’albero più resistente agli stress idrici sia estivi che invernali.

ORGANICO E’ MEGLIO
Un bonus in più? Le sostanze organiche contenute nei biostimolatori sono di origine vegetale e quindi non aumentano pericolosamente la salinità del terreno, effetto che invece hanno i concimi ternari chimici: una salinità elevata rende il terreno sterile. Ecco perché è sempre più importante, sia nella gestione del verde pubblico su larga scala, sia nella gestione del verde privato, usare prodotti di derivazione naturale. Si ottengono vantaggi non solo per la pianta che stiamo trattando, ma più in generale per il territorio che abitiamo.

NON SOLO ALBERI, MA ANCHE VASI
Tutto questo vale non solo per gli alberi: anche per le piante in vaso su balconi e terrazzi è importante usare stimolatori e ammendanti naturali. La limitata quantità di terra presente amplifica e poco sopporta gli effetti negativi di un concime ternario chimico somministrato in quantità errate o in un periodo sbagliato. Usare biostimolatori radicali significa cercare di rendere più naturale possibile la vita di un albero e delle piante in città.