La guerra degli alberi (di Natale)? Chiedete a #PoveroTristo

poverotristo500“Eppure da piccolo ero un alberello buonissimo”, “Mi state spingendo sulla strada dell’alcolismo, io ve lo dico”, “Vieni a trovarmi! Portami una pallina, una lucina, ho bisogno d’adrenalina!” e poi i confronti con altri alberi più prestigiosi…”Lui in Galleria Alberto Sordi. Io, a far da toilette ai tordi.”: sono gli spassosi tweet di #PoveroTristo, l’Albero di Natale che per gli italiani quest’anno (ma anche per gli inglesi del The Guardian, che gli hanno dedicato il poco ambito titolo di Albero dell’Austerity) ha acquisito una personalità social durante l’amministrazione della Sindaca Virginia Raggi a Roma.

I tweet postati sul profilo twitter dello sgraziato abete ben poco natalizio valgono una lettura ed esprimono tutta la creatività dei cittadini romani in un misto di rabbia e compresa vicinanza al #PoveroTristo per il suo mesto destino di fallito Albero di Natale.

Due fili luminosi su un magro abete con la punta storta dovevano bastare per rendere festaiola una delle piazze più rappresentative della città eterna, Piazza Venezia: peccato che i romani non erano d’accordo e tanto furore hanno espresso sui social (soprattutto sulla pagina Facebook dal titolo parlante “Roma fa schifo“) che la Raggi ha dovuto correre ai ripari, arricchendo con addobbi il #PoveroTristo in questione. Una sproporzionata stella gigante e catene di luci collocate in emergenza non hanno migliorato di molto la condizione dell’Albero romano e i confronti con alberi luccicanti come quello di fronte al Duomo di Milano sponsorizzato da Pandora o quello scintillante di luci Swarowsky in Galleria non hanno migliorato la situazione.

Anche Napoli ha dovuto far fronte a qualche lamentela: l’enorme “N’Albero” partenopeo percorribile costruito dal Comune in 18 giorni sul lungomare, sebbene di grande impatto, non è stato giudicato abbastanza luminoso dai napoletani. Insomma quest’anno la congiuntura economica è già abbastanza difficile per la quotidianità di tutti: che almeno gli Alberi di Natale ci facciano sognare un anno migliore!