Vietati piante e fiori freschi al cimitero fino a settembre

Niente di vegetale per il caro estinto da giugno a settembre: in pratica sarà possibile ricordare i propri defunti solo con decorazioni… di plastica. E’ il diktat lungo quattro mesi imposto dai sindaci in alcune regioni italiane, ad esempio in molti comuni pugliesi: niente fiori nei cimiteri. La ragione? Il caldo farebbe marcire velocemente le corolle, creando cattivo odore e attirando insetti.

Coldiretti reagisce con sdegno: “Un’assurda restrizione che finisce per penalizzare – sottolinea – il più naturale degli omaggi ai propri defunti”, favorendo “alternative certamente meno sostenibili dal punto di vista ambientale come i fiori di plastica”. “E’ paradossale – sostiene la Coldiretti – che le ordinanze dei sindaci mettano il dito sull’inquinamento provocato da un fiore che appassisce, mentre in molte delle nostre città sono sempre più frequenti piccole discariche a cielo aperto provocate dai rifiuti che strabordano dai cassonetti.”

Coldiretti mette in rilievo il danno che questa ordinanza crea al settore, “un danno all’economia e al rituale omaggio ai defunti, che nella sua assurdità, – conclude – sembra determinato più dagli effetti dei colpi di calore che della ragione”.

Polemica a parte, è senz’altro vero che i cimiteri di oggi pongono sempre più problemi di fruizione da parte di chi vorrebbe ricordare il proprio defunto. La questione dell’esiguità degli spazi mette a dura prova le amministrazioni e la soluzione dei colombari rende freddo e distante il luogo dell’ultimo riposo.

Urge una nuova visione: occorrerebbe ripensare i cimiteri rendendoli più simili ad ariosi boschi o parchi dove collocare bio-urne e ricordare i propri cari con alberi e cespugli fioriti distinti da piccole targhe, invece che con artificiosi loculi e asettiche tombe di marmo. Luoghi dove la vita continua, e non si ferma, magari da frequentare anche più spesso.