Perugia conta i suoi alberi centenari: una carta per il turismo?

Sono 102 e hanno tutti una discreta età: dai 100 ai 200 anni. E questi arzilli vecchietti arborei sono patrimonio di tutti i perugini perché è proprio lì, in aree pubbliche o demaniali, che stanno trascorrendo da tempo la loro lunga vita. Il Comune di Perugia li ha censiti per la prima volta proprio in questi giorni.

Ce ne sono di tutti i tipi: dagli esemplari statuari di cedri del Libano, dell’Himalaya e dell’Atlante, a fascinosi pini, imponenti abeti rossi, e lecci, ippocastani, cipressi, platani, roverelle, olivi, pioppi, tigli e tassi. Ma l’amministrazione vorrebbe inserire nella preziosa lista che, dopo il sì della Forestale, farà parte dell’elenco nazionale degli alberi monumentali italiani – anche gli ignoti esemplari notevoli che abitano gli spazi privati. Il vicesindaco e assessore all’Ambiente Urbano Barelli ha dichiarato che l’invito del Comune di Perugia in merito sarà oggetto di una campagna di comunicazione mirata.

Gli esemplari vegetali di questa “Schindler List” arborea potranno di sicuro sentirsi fortunati, considerato l’amaro destino che tocca ai boschi in fiamme in questi giorni e alla trascurata disinvoltura con cui spesso vengono potati e persino abbattuti i loro fratelli – anche in contesti di enorme valore – nelle città italiane. A loro, ci auguriamo tutti noi che amiamo le piante, toccherà un’attenzione e un destino diverso. Il censimento cittadino degli alberi annosi peraltro offre interessanti spunti turistici.

Se tutelati e curati con rispetto e competenza, questi monumenti vegetali possono diventare punti di attrazione turistica, oggetto di visite guidate che nel frattempo permettono ai turisti del verde di ammirare anche la città, i suoi parchi, le sue ville, le sue attrattive artistiche e storiche, di frequentare ristoranti e conoscere prodotti legati al territorio. Una sfumatura culturale ma fortemente commerciale, quella del turista del verde, che spesso in Italia (ma non all’estero!) viene trascurata, e che potrebbe invece creare un circolo virtuoso, oltre che attirare un turismo pregiato e rispettoso. E grazie al fascino degli alberi, portare nuovi soldini nelle smagrite casse comunali.