Albicocche, anguria e pesche verranno con noi in spiaggia. Prugne, mirtilli e melone li porteremo con noi in montagna. Secondo il Dott. Giorgio Donegani, nutrizionista del progetto Fruit24, sono loro i frutti più utili da mettere in valigia. Grazie al loro apporto, assicureremo al nostro corpo un aiuto essenziale per affrontare al meglio il caldo e il divertimento sportivo, trascorrendo vacanze dinamiche e rilassanti. Ma perché proprio questi frutti, e non altri che occhieggiano dal banco del supermercato? Quali benefici possiamo aspettarci consumandoli nella bella stagione?
AL MARE CON L’ANGURIA
L’anguria contiene più acqua dell’aranciata: addirittura il 95%. Logico, quindi, che sia tra i frutti più dissetanti e rinfrescanti, una vera e propria bevanda “solida”, utilissima per mantenere il giusto grado d’idratazione anche sotto il sole, in spiaggia. “Nonostante il sapore dolce, – aggiunge il nutrizionista – in realtà l’anguria contiene una piccola quantità di zuccheri (nemmeno 4 grammi per un etto di frutta) ed è poco calorica. E’ ricca, inoltre, di un’elevata quantità di citrullina, un aminoacido utile per la divisione cellulare, la cicatrizzazione delle ferite e lo smaltimento dell’ammonio dal corpo”.
AL MARE CON LE ALBICOCCHE
L’albicocca è una vera miniera quanto a contenuto di betacarotene. “Si tratta di un antiossidante – spiega Donegani -, un precursore della vitamina A. L’organismo umano è capace di trasformare il betacarotene in vitamina A secondo i propri bisogni, senza alcun rischio di accumulo. Il betacarotene, inoltre, può agire direttamente come antiossidante, stimolando la produzione della melanina”. Ciò significa abbronzatura più facile e migliore resistenza della pelle allo stress dei raggi solari.
AL MARE CON LE PESCHE
La pesca si segnala anch’essa per l’alto contenuto di acqua che ne fa uno dei frutti più rinfrescanti. La sua leggera acidità le conferisce, inoltre, proprietà stimolanti delle secrezioni gastriche, rendendola utile per favorire la digestione. Quanto a vitamine e sali minerali, non mancano di certo, a completare un identikit di tutto rispetto.
IN MONTAGNA CON I MIRTILLI
I mirtilli che si possono raccogliere anche allo stato selvatico, direttamente nel bosco, sono ricchi di vitamina C e devono il loro colore scuro alla presenza di antociani (il più noto è quello che si chiama mirtillina). “Si tratta di pigmenti – chiarisce il tecnologo – che svolgono un’azione molto positiva sul nostro organismo, migliorando la sensibilità della retina e sono d’aiuto nella cura dei disturbi circolatori come vene varicose, fragilità capillare, emorroidi”.
IN MONTAGNA CON LE PRUGNE
La prugna ha un profilo che la identifica come un frutto tonificante, perfetto per un pieno di energia in montagna ed è anche depurativo, utile per eliminare le scorie prodotte dall’attività fisica. “La prugna – prosegue Donegani – contiene una buona quantità di zuccheri, una discreta presenza di fibra, molta acqua e praticamente è senza grassi. In più vanta due virtù di salute particolari: l’alta quantità di pigmenti antiossidanti (nelle prugne rosse) e la capacità di fungere come buon lassativo, regolatore delle funzioni intestinali”
IN MONTAGNA CON IL MELONE
Il melone, ricco com’è di potassio (ne ha più della banana), è un ottimo remineralizzante e tonico muscolare. “Quanto al patrimonio vitaminico, – precisa Donegani – contiene molta vitamina A, un’ottima quota di vitamina C e quantità significative di vitamine del gruppo B, perfette per ottimizzare la produzione di energia. In più fornisce adenosina, un composto che aiuta a mantenere fluido il sangue e rende il melone perfetto anche per i nonni”.
FRUIT24
Il progetto FRUIT 24, realizzato da APO CONERPO (Associazione ortofrutticola) e co-finanziato dall’Unione Europea e dal Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, promuove il consumo di frutta e verdura, e ha un respiro triennale (2016 – 2019), idoneo per trasmettere e consolidare uno stile di consumo improntato al benessere.