“A Firenze sul tema degli alberi è mancata la comunicazione”: secondo l’Assessore all’Ambiente di Brescia Gianluigi Fondra, che Fiori&Foglie ha incontrato venerdì 8 settembre in occasione di Fiorinsieme, si spiega così lo scontro sul rinnovo degli alberi della città che ha messo quest’estate di fronte amministrazione fiorentina, esperti e cittadini. Anche Brescia si trova di fronte alla necessità di rinnovare le sue alberate, ormai molto antiche: come si comporterà? L’Assessore non ha dubbi: “Su questo tema così importante bisogna avere il coraggio di compiere scelte molto oculate ma non necessariamente popolari. E del resto le scelte impopolari spesso lo sono solo per mancanza di una corretta informazione”, dichiara fermamente.
Prima di tutto, puntualizza Fondra, “occorre storicizzare e fare un distinguo tra alberate storiche e non. A Brescia ce ne sono di molto antiche. E poi non tutte le alberate storiche sono di pregio.” Secondo l’assessore il valore di un albero non dipende solo dall’età, ma anche dalle specie. E poi, continua Fondra, “occorre informazione: noi a Brescia abbiamo costituito 33 Consigli di Quartiere con cui ci misuriamo costantemente e con cui comunichiamo capillarmente. Spesso il problema del dissenso deriva da una mancanza di informazione: con molta pazienza si può trovare sempre una soluzione. La partecipazione dei cittadini è importante ma va tenuto conto che la voce di dissenso non può determinare il bene comune, soprattutto se ci sono rischi per la sicurezza.”
“Come pensate di gestire il dissenso in caso di valutazioni diverse dalle vostre da parte dei cittadini?”, chiediamo all’Assessore, “Con la compensazione“, risponde Fondra, “piantando nuovi alberi e sostituendo le specie esotiche adottate nel passato, optando invece per specie autoctone. Per esempio alcune specie di castagno importate ci hanno creato molti problemi, con il cinipide. Va tenuto conto che il castagno non è un pregio in assoluto: ci sono castagni autoctoni pregiatissimi e castagni d’importazione che non hanno un particolare valore.”
Sullo scottante tema del compensare con cosa, a proposito dell’opzione più utilizzata, i peri da fiore, spesso definiti con una punta di spregio “peri cinesi”, Fondra dà una risposta netta: “Sulla sostituzione dei classici alberi di città con i peri siamo critici: il pero non è il solo albero che offre caratteristiche interessanti, preferiremmo optare per altre specie arboree più rispettose del nostro equilibrio”.