Pomodori vessati nei campi da grandinate e bombe d’acqua: quest’anno la raccolta dei pomodori da salsa nel nord Italia, secondo le stime della Coldiretti, registra un calo del 12% rispetto allo scorso anno. E non si tratta di un dato lieve: al contrario di quel che spesso si pensa, il pomodoro italiano non viene coltivato solo al sud. Come dichiara Coldiretti, dal nord Italia proviene la metà della produzione di salsa di pomodoro nazionale. Si tratta di 7 mila ettari di campi, concentrati per l’80% in provincia di Mantova e Cremona, che ne producono oltre 2 milioni e 600 mila tonnellate.
La salsa di pomodoro è il condimento più acquistato dagli italiani: ogni anno ne consumiamo la bellezza di 35 chili a testa, tra passate, polpe, concentrato e pelati. Il Belpaese però è anche il primo esportatore mondiale di polpe e pelati, con una quota di quasi l’80% del valore di tutti gli scambi internazionali. I raccolti del nord Italia quest’anno frutteranno 37 milioni di euro, in calo rispetto ai 43 del 2017.
Sulla resa ha inciso pesantemente il clima, con i suoi fenomeni estremi, che la coltura del pomodoro gradisce poco. Lo sa bene chi lo coltiva, anche sul balcone: annaffiare troppo una piantina di pomodoro vuol dire favorire malattie e l’attacco di parassiti. “L’ideale per il pomodoro è un clima asciutto” – dice infatti Lorenzo Barilli, produttore di Casalmaggiore – “Invece quest’anno, soprattutto nel mese di maggio, di pioggia ne abbiamo avuta fin troppa. A questo si aggiunga lo stress provocato dagli sbalzi termici e si capisce perché oggi mi trovo piante con tre pomodori al posto che sei”.