Molti sono sconosciuti ai più, ma gli orti botanici sono in Italia un patrimonio che merita di essere fruito e riscoperto. Culla degli studi e della conoscenza vegetale, sono tra i più belli d’Europa e offrono d’estate l’occasione per passeggiare lungo i loro percorsi, alla scoperta di ambienti naturali meticolosamente ricostruiti, tra specie rare di alberi, piante e fiori. Perché non mettere dunque in conto una piccola avventura, una gita per visitarli? Ecco qui, descritti in breve, quelli di Padova (tra i più antichi), Roma, Genova, Napoli e Palermo.
A completare la sintetica descrizione dei luoghi, le note di uno dei massimi esperti del settore, Francesco Maria Raimondo, ordinario di Botanica all’Università di Palermo e coordinatore della Società Botanica Italiana.
ORTO BOTANICO DI PADOVA
Istituito nel 1545 per la coltivazione delle piante medicinali, l’Orto Botanico di Padova è patrimonio dell’Unesco dal 1997. Si estende per circa due ettari e mezzo, all’interno dei quali sorgono piante, alberi e fiori di ogni tipo: dalla Metasequoia al fiore di loto indiano, dalle Ninfee all’oleastro. Nel 2014 è stato inaugurato il ‘Giardino delle Biodiversità’, una delle serre più avanzate del pianeta con più di 1.300 piante provenienti da tutti gli ambienti climatici del mondo. Secondo Raimondo di Padova merita “grande attrazione il nucleo storico con l’hortus cinctus dove continua a vivere la mediterranea “palma di Goethe”, ispiratrice della celebre teoria sulla metamorfosi delle piante elaborata dal grande poeta e naturalista germanico”.
Info: www.ortobotanicopd.it
ORTO BOTANICO DI ROMA
L’Orto Botanico di Roma, struttura attualmente parte dei Musei dell’Università ‘La Sapienza’, viene creato nel 1883 e si estende su una superficie 12 ettari nel cuore del tessuto urbano della città, fra Via della Lungara e il Colle del Gianicolo, occupando l’area archeologica ‘Horti Getae’ costituita, nell’antichità, dalle terme di Settimio Severo. La posizione – in pieno centro di Roma, tra Trastevere e il Vaticano – lo rende una meta ideale per coloro che vogliano rilassarsi in mezzo alla natura dopo aver visitato gli affollati monumenti cittadini. Gli ecosistemi dell’Orto romano sono molti: c’è un delizioso ed ampio giardino giapponese, con giochi d’acqua, laghetti e cascate e una collezione di Bambù. “Notevoli – sottolinea Raimondo – sono poi le varie specie mediterranee e appenniniche presenti in quest’Orto, così come anche le palme e gli alberi esotici, fra cui una speciale e notevole conifera neozelandese”.
Info: web.uniroma1.it/ortobotanico/
ORTO BOTANICO DI GENOVA
Fin dal ‘700 Genova è stata uno dei centri europei più attivi dal punto di vista della ricerca botanica, grazie al grande interesse dell’aristocrazia cittadina per queste tematiche. Non a caso, nel secolo successivo tutto il mondo guardava alla città come ad un sorta di esemplare ‘paradiso verde’, dove la vivacità urbana conviveva con raffinate collezioni di piante e fiori che venivano coltivati in quattro diversi orti. Emanazione dell’Università, l’Orto Botanico di Genova occupa una superficie di circa un ettaro e ospita varie collezioni ordinate con criterio tematico e sistematico. Quali sono le più interessanti? Per il Prof. Raimondo “senza dubbio la collezione di felci presente in una delle molte serre dell’Orto, così come i due piccoli arboreti ed il settore australiano, in cui spicca un esemplare di Wollemia nobilis, conifera conosciuta allo stato fossile e solo di recente scoperta come relitto vivente”.
Info: www.ambog.org
ORTO BOTANICO DI NAPOLI
L’Orto botanico di Napoli risale al 1807 e assieme a quello di Palermo è uno dei più rappresentativi orti universitari italiani. Esteso su circa 12 ettari con accesso da via Foria, assieme a quello di Roma, è un giardino d’interesse paesaggistico oltre che scientifico. Le collezioni presenti sono di grande interesse: il botanico suggerisce di vedere “le Cicadali e varie succulente, queste ultime anche ambientate all’esterno e di notevole effetto scenografico. Da vedere è poi l’arboreto e di grande fascino la valletta delle felci, con espressive specie arboree dei generi Alsophila, Cyathea e Dicksonia. Infine – conclude Raimondo – suggerisco di visitare l’antica collezione di agrumi e le piante officinali”.
Info: www.ortobotanico.unina.it
ORTO BOTANICO DI PALERMO
“Il più tropicale giardino botanico d’Europa”: è con questa definizione che il Prof. Raimondo ci presenta l’Orto di Palermo, nato fra il 1789 e il 1795, ben prima dell’Università cittadina di cui oggi fa parte. Esteso per circa 10 ettari, ospita oltre 12 mila piante suddivise in 9 strutture ed ecosistemi. Per secoli è stato un punto di riferimento per gli orti nordeuropei, che grazie al clima favorevole decisero di trasferire qui molte specie di piante allora sconosciute. Il botanico suggerisce di iniziare la visita partendo “dalle varie specie di alberi coltivati, fra cui spicca il grande Ficus (F. macrophylla subsp. Columnaris), e seguire il viale Antonino De Leo, fiancheggiato da alberi sudamericani del genere Ceiba, dal tronco rigonfio e spinoso come i rami, e dalle magnifiche variopinte fioriture. Molto interessanti sono le collezioni di succulente, bambù, palme, cicadali, agrumi, cipressi, igrofite come il papiro egiziano, e varie idrofite, quest’ultime in parte ospitate nel magnifico aquarium del 1796″.
Info: www.ortobotanico.unipa.it