Musica che lenisce una ferita profonda, quella inferta alla foresta, come ai cuori di chi la ama da sempre. Tra i tronchi violentemente divelti dalla bufera, nell’aria frizzante e in un silenzio che profumava di resina, si sono levate le note di Bach suonate dai 12 violoncellisti dell’Orchestra Villa Lobos, tra cui Mario Brunello, musicista di fama internazionale. Il pubblico privilegiato? Non uomini e donne, ma migliaia di abeti rossi, ora muti, le fronde stese a cataste, come fosse passata tra le chiome la mano di un ottuso gigante infuriato.
E’ l’omaggio reso dai musicisti alla Foresta di Paneveggio, che alla musica è per sua natura vocata. Dagli abeti rossi molto speciali di questo polmone verde del Trentino, si ricava infatti un legno estremamente prezioso, quello dei violini e dei violoncelli più straordinari al mondo, gli Stradivari. Unico strumento, il violoncello, capace di abbracciare tutta la scala dei suoni, dalle note più basse, come quelle del contrabbasso, a quelle più alte, come quelle del violino.
Cresciute molto vicine per più di cento anni, qui le maestose conifere sviluppano un tronco elastico e privo di nodi che dona loro un’altissima capacità di risonanza. Qui, invece che linfa, scorrono note. Alberi ricercatissimi anche dai maestri liutai cremonesi, che li scelgono uno ad uno, sacrificandoli per costruire gli strumenti solo quando c’è la luna calante durante l’inverno, in modo che il legno sia compatto e ci sia meno umidità possibile.
Il vento che, tra fine ottobre e l’inizio novembre, ha soffiato senza tregua su tutta l’Italia, con punte di quasi 200km/h, ha provocato una potente ferita all’anima di queste terre.
L’indimenticabile video dei musicisti che suonano tra i tronchi rasi al suolo di Paneveggio, postato su Facebook, è stato visto da più di 166mila persone. Per Valentina Cremona sentita da Fiori&Foglie, moglie dell’illustre musicista Fernando Sartor, ciò che con gli archi tra le talentuose dita ha risuonato l’11 novembre nella foresta, è un profondo “messaggio di speranza”, espresso dalla parte più elevata dell’uomo verso la natura, vibrazioni cariche di sentimento in accordo con il ritmo della foresta, cuore vegetale che, da centinaia di anni batte lento e profondo, indifferente alla morsa di gelo e neve, in armonia con il respiro della Terra, musica ed essenza di questi nobili alberi.
Il video completo della perfomance pubblicato dal musicista Mario Brunello su Facebook: