Furto di ombra. E di salute. Possiamo definire così la denuncia contenuta nella lettera pubblicata sulla testata Il Pescara che l’architetto Simona Barba ha inviato al giornale per segnalare che a Pescara (ma accade un po’ dovunque), “al posto dei possenti pini, o pioppi o platani, dalle grandi chiome, stanno ripiantumando in maggioranza ligustri, pruni o altri piccoli alberi, che nemmeno nei sogni riusciranno a fare il lavoro che i grandi alberi facevano per noi: abbattimento delle polveri, assorbimento di Co2, ombra vera”. Insomma, nel fuggi-fuggi di pedoni e auto che cercano rifugio dall’impietosa canicola estiva, riverberata da cemento e superfici artificiali, l’unica protezione naturale, quella della vegetazione, viene prontamente amputata. E senza speranza di un ripristino nel futuro. Continua a leggere