Ortomania: pasta al pesto anche d’autunno con il basilico di montagna

Pesto a novembre? Si può. Lo chiamano basilico di montagna, perché le sue foglioline fortemente aromatiche sono ancora perfettamente verdi anche quando arriva il fresco dell’autunno. Pur non resistendo al gelo intenso, il basilico di montagna è comunque interessante per la sua capacità di prolungare la stagione fornendo foglioline fresche che, si dice, hanno un sapore speziato a metà tra il basilico e il timo. 

Mentre dunque il nostro amato basilico genovese si è ingiallito senza rimedio non appena la bella stagione si è conclusa, il basilico di montagna può ancora offrire per tutto l’autunno il piacere di portare in tavola piatti conditi con erbe fresche.

BASILICO DI MONTAGNA: COME SI CURA
L’aspetto del basilico di montagna è quello di una classica pianta aromatica, ma più vigorosa, alta circa 50-60 cm, con rametti robusti: facile da curare e resistente a parassiti e malattie, può crescere tranquillamente in vaso sul balcone, esposto al sole o persino alla mezzombra. Le foglioline possono essere raccolte quando i rametti arrivano ai 15 cm. Come per il comune basilico, è sempre meglio tagliare i fiori quando la pianta sta per produrli sugli apici degli steli, per dare maggiore stimolo alla crescita delle foglie.

PESTO CON BASILICO DI MONTAGNA
Chiamato anche “basilico perenne” (o artico, o alpino) a causa della sua capacità, in climi miti o ambienti protetti, di superare l’inverno, il basilico di montagna si presta bene anche per la produzione di pesto: il sapore sarà sicuramente diverso ma molto gradevole al palato per profumo e consistenza.

ANCHE OLIO PER MASSAGGI
Le qualità anti infiammatorie fanno, del basilico di montagna, anche un rimedio casalingo. Si può infatti utilizzare l’olio essenziale di basilico di montagna come unguento per massaggiare i muscoli indolenziti dopo un allenamento intensivo.

 

NOTA
Articolo pubblicato sulla rubrica ORTOMANIA di Cotto e Mangiato Magazine (novembre), ogni mese in edicola.