Delle tre Cattedrali Vegetali in Italia, era la più accessibile – servita da una pista ciclabile poco fuori dal nucleo urbano di Lodi e ad una passeggiata di distanza dalla stazione ferroviaria. Con tanto di panchine per poterla ammirare comodamente, a qualsiasi ora del giorno. E luci, a illuminarla per il pubblico, persino di notte. Poteva dunque diventare un angolo di riflessione, una tappa di slow-life, un inno alla natura senza forzature, con solo il rumore dell’Adda ad accompagnare i pensieri di qualunque visitatore. Nessun biglietto da pagare. Nessun cancello a sbarrarne l’accesso. Continua a leggere