Contro il Global Warming occorre un impegno collettivo. A dicembre 2019 si è tenuta a Madrid la COP25, conferenza internazionale delle Nazioni Unite sull’ambiente, ma si è conclusa con una delusione: gli accordi concreti sono stati rimandati. Tanti eventi però ci dicono che tutti noi dobbiamo agire con urgenza rispetto al cambiamento climatico: i violenti incendi che stanno divorando l’Australia sono lo specchio di una situazione drammatica a livello globale, dove il caldo e la siccità, aumentati dal riscaldamento globale, insieme all’inquinamento, mettono a rischio la natura creando gravi danni al benessere umano e all’economia mondiale. E noi nel nostro piccolo, cosa possiamo fare? Il nostro verde può giocare un ruolo importante: ecco qualche dato e il consiglio sul tema degli esperti dei Garden Viridea.
Certo, le scelte forti contro il cambiamento climatico sono in mano alle Nazioni Unite e ai governi, ma ciascuno di noi può e deve fare qualcosa. Per esempio aumentare e migliorare il verde, a livello privato e locale. Se vi sembra la classica “goccia nel mare”, non dimenticate questi numeri:
• Su un solo grande albero (un faggio, una quercia, ecc.) possono vivere fino a più di 1000 diverse specie di insetti, a cui si aggiungono gli uccelli e piccoli mammiferi come gli scoiattoli
• Un singolo albero assorbe circa 50 kg di CO2 all’anno, fino a una tonnellata di CO2 nel suo ciclo di vita. La CO2 o biossido di carbonio (anidride carbonica) è un gas prodotto dalla combustione: percorrere 10 km con un’auto a benzina (13 km con 1 litro) equivale ad emettere 2 kg di anidride carbonica in atmosfera. L’eccessiva presenza di CO2 in atmosfera è alla base del Global Warming. Dunque, più alberi in città e nei giardini privati = meno inquinamento e lotta al riscaldamento globale.
• Gli alberi attualmente presenti sul Pianeta assorbono circa il 30% delle emissioni che provocano effetto serra e riscaldamento globale: senza di essi il clima sarebbe totalmente fuori controllo, con ricadute gravissime sulla vita. In una città come Milano il numero di alberi non arriva a 500mila: è stimato che ne occorrerebbe il doppio con urgenza, per migliorare la qualità dell’aria e ridurre le isole di calore generate da asfalto e cemento.
• Il recupero di terrazzi, balconi, cortili e giardini riportati a una buona ricchezza di verde (con alberi, cespugli, bordure fiorite, orti) e il riutilizzo di spazi urbani marginali, anche con metodi di condivisione (es. social sharing, community gardens) è un modo concreto per aumentare la presenza della natura negli spazi urbani, incrementare la biodiversità locale, ottenere appagamento e benessere personale e, non ultimo portare il verde ad essere un elemento di sviluppo della green economy, con conseguenze positive sui posti di lavoro.
Alla luce di questi dati, la sostanza è semplice e chiara: ognuno di noi ha un impegno urgente verso la natura e verso se stesso, per proteggere e tutelare l’ambiente. Migliorare e arricchire il proprio verde è solo uno degli aspetti di questo impegno, ma non è certamente l’ultimo in ordine di priorità: e dunque, un buon progetto di vita per il 2020 può essere quello di strappare spazio al cemento, anche in balcone, e avere più verde vicino a noi. Facile, soddisfacente e utile per tutti.
COME ARRICCHIRE IL NOSTRO VERDE – Il consiglio di Viridea
• Per avere più verde con poca spesa e poco impegno occorre scegliere alberi, arbusti, cespugli e fiori poco esigenti. La scelta è ampia ma attenzione a non commettere errori su dove posizionare le piante: in caso di dubbi consultate un esperto. Fondamentale anche la presenza di un piccolo impianto di irrigazione per evitare ogni spreco e usare l’acqua in modo misurato e razionale.
• Si può pensare, in giardino o in terrazzo, a piante “mangiasmog” che chiedono poche attenzioni, rimangono belle tutto l’anno e crescono bene anche in grandi vasi: agrifoglio, photinia, alloro, ligustro, eleagno, viburno, corbezzolo… Sono piante poco esigenti che contribuiscono a rilasciare grandi quantità di ossigeno e ad attenuare la presenza di CO2 e altri agenti inquinanti emessi dal traffico e dagli impianti di riscaldamento.
• Chi ha spazio, può piantare grandi alberi di lunga vita e di grande efficienza in fatto di lotta allo smog (bagolaro, tiglio, olmo, frassino, ecc.), ma chi ha solo un balcone può ugualmente dare il suo contributo con piante da fiore e rampicanti sulle pareti: falso gelsomino, edera, vite canadese e caprifoglio, specie che, con la loro abbondante vegetazione, svolgono un ottimo ruolo decorativo e mangiasmog.