Mini-grasse da scrivania? Ci piacciono!

Se c’è una cosa che abbiamo scoperto durante questo infinito lockdown, più o meno restrittivo, che stiamo vivendo in molte parti del mondo, è quanto ci manca la natura. Un buon modo per reagire senza potersi allontanare da casa è senz’altro circondarci di piante tra le mura domestiche. Ma nei nostri appartamenti di città, lo spazio difficilmente abbonda, a maggior ragione se abbiamo dovuto ricavarne per la nostra stazione di smartworking… Quindi?! Un’opzione è quella di acquistare piccole piantine, mini-gioielli verdi vivi e vegeti. Certo, molte cresceranno, ma se sceglieremo la nostra candidata dal vasto mondo delle piante grasse, l’ingombro sarà un problema che si porrà solo fra qualche anno. Ecco, in proposito, il consigli degli esperti dei Garden Viridea!

Persino fonti autorevoli e normalmente lontane dal green, come il Financial Times, hanno recentemente invitato i propri lettori a riscoprire il grande piacere del verde. In un articolo dello scorso novembre, in lockdown totale o parziale un po’ ovunque nel mondo, la testata finanziaria ha affrontato questo tema dichiarando che curare le piante “è come piantare la speranza”. Da qui il boom del mini-verde, la passione per le piccole piante che si accontentano di poco spazio e minime cure. Piccole, ma affascinanti ed evocative: perché vengono da luoghi esotici, ricordano il piacere dei viaggi, parlano di avventure e di meraviglie della natura.

MINI-GRASSE MON AMOUR
A volte davvero minuscole, poco costose, le piantine grasse sembrano essere la soluzione più semplice per l’home gardening, anche per lo stile che introducono in casa: sono sofisticate, scultoree, cool. Alcune vengono vendute in vasetti poco più grandi di un ditale, altre sono in contenitori curiosi o insoliti. Certe specie sono spinosissime, altre hanno attraenti foglie cicciotte e senza spine… Un mondo affascinante di cui però spesso sappiamo pochissimo.

Vero, hanno scarse esigenze, ma quelle poche sono fondamentali. Prima di tutto il rapporto luce-temperatura: nelle loro terre d’origine, tropicali o subtropicali, la luce è intensa e la temperatura mediamente alta, anche se a volte con sensibili escursioni termiche diurne-notturne. Quindi per mantenerle vitali occorre una zona molto luminosa e mite, anche fresca (16-18 °C è l’ideale). Nei vasetti, la terra è pochissima: basta qualche goccia d’acqua ogni 5-7 giorni. Un rinvaso in contenitore di poco più grande è consigliabile se vogliamo vederle crescere, seppur lentamente.

Conoscere il nome della specie è importante, perché non tutte le grasse condividono le stesse esigenze, e non tutte sono “cactus”: l’Aloe, per esempio, non fa parte delle Cactacee. E non tutte amano il caldo: i Semprevivi e molte Echeverie resistono bene anche fuori di casa, in terrazzo. Davvero un mondo da conoscere, che può regalare soddisfazione anche a chi ha poco tempo e molta voglia di avere vicino a sé qualche straordinaria creatura vegetale. Tra le più singolari, ad esempio, c’è il Conophytum, diventato famoso per le sue foglioline a forma di cuore che ricordano piccoli coniglietti: davvero un amore di piantina!

EVVIVA LE MINI-TROPICALI
Il mondo delle piccole piante da coltivare in casa o sulla scrivania in ufficio comprende anche curiosità come le minuscole Tillandsia, piante che fanno a meno del terriccio e vivono persino in una boccia di vetro da appendere (ma ricordate di bagnarle ogni tanto con una spruzzata di acqua non calcarea!), oppure le piccole felci come il Capelvenere e l’Asplenium (entrambe per ambienti molto luminosi e umidi), la Fittonia dalle foglie rosa, o magari un banale ma indistruttibile Clorofito e una Sansevieria stretta e alta, poco ingombrante e super resistente. Il rischio? La passione per il verde è contagiosa almeno quanto quella di un certo virus che tutti abbiamo imparato a conoscere… Ma fa bene, e non vi molla più!

Come curare le mini-piantine: il consiglio di Viridea

  • Il rapporto tra vaso e pianta è particolarmente importante per gli esemplari piccoli, sia per la qualità estetica dell’insieme che per migliorare la vitalità delle piante. Il vasetto di plastica va nascosto con un bel portavaso coerente con lo stile dell’angolo in cui desideriamo valorizzarlo.
  • Per il rinvaso delle piante grasse è indispensabile un terriccio specifico per cactacee; sul fondo del contenitore occorre uno strato di biglie di argilla espansa, per favorire il drenaggio dell’acqua (dannosissimo il ristagno nel sottovaso). Il concime per piante grasse serve da marzo a ottobre, ma le piantine succulente che fioriscono in autunno-inverno, come la schlumbergera e la rebutia, vanno moderatamente concimate da ottobre in poi ogni 20 giorni, sospendendo dopo la fioritura per rispettare il riposo vegetativo.
  • Per le piccole piante tropicali da interno è indispensabile un substrato per piante verdi da utilizzare per un rinvaso subito dopo l’acquisto. Piante fra loro diverse per forma e dimensione devono trovare una identità comune: per esempio dei portavasi in colori diversi ma di silhouette simile.
  • Chi ha poco tempo e teme di dimenticare la concimazione può scegliere una formula super semplice: i bastoncini di concime o le fialette di integratore, da collocare nel terriccio; si attivano con la leggera umidità del substrato e forniscono nutrimento equilibrato per varie settimane.

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