Zafferano: piantiamo i bulbi a fine estate (anche sul balcone)

Lo zafferano, la costosa spezia rosso corallo con cui si prepara il classico profumato risotto alla milanese, si ottiene dai filamenti (gli stimmi) essicati dei fiori di Crocus sativus. Per una porzione di risotto ne occorrono 10-12: valutando che ogni fiore ne porta 3, sono circa 4 fiori a testa. Per fortuna le piante non fanno differenza di censo, crescono sui balconi di tutti, poveri e ricchi. Così fa anche il Croco sativo, capace di crescere e fiorire in grandi campi, in piccoli orti o anche in una semplice fioriera sul balcone. La bella notizia è che non si tratta affatto di una piantina capricciosa, anzi: portarla a fiorire e raccogliere i preziosi stimmi per un risotto alla milanese fai-da-te è molto, molto facile.

COME SI COLTIVA LO ZAFFERANO
Il bulbo di zafferano è ottimo da coltivare: è perenne, resiste al gelo come al caldo torrido e fiorisce per molti anni. La cosa importante da sapere è che ama il sole e odia i ristagni e che i fiori, lilla e bellissimi, sono delicati e durano poco, quindi i filamenti di zafferano vanno prelevati quando la corolla è ancora chiusa, la mattina presto. Ogni bulbo, se maturo, produrrà a scalare 3 o 4 fiori una volta all’anno.

Il bulbo (meglio scegliere quelli più grandicelli, che producono più fiori e più bulbilli) va piantato a fine estate, a circa 10 cm di profondità, con la puntina verso l’alto: dalla base si svilupperanno le sottili radici, lunghe una ventina di centimetri, che ameranno un terreno drenato e ben concimato. I bulbi cresceranno al meglio per 3-4 anni di seguito senza mai toccarli e fioriranno nel giro di 2 mesi dall’impianto. Quindi, se li piantiamo ora, a settembre, raccoglieremo zafferano a novembre.

LO ZAFFERANO IN VASO
La coltivazione in vasi o fioriere basse e larghe elimina automaticamente il problema delle erbacce, quindi è molto comoda: basta sapere che bisogna irrigare solo quando le foglie sono verdi e non usare mai sottovasi. Quando le foglie ingialliscono, è segno che il bulbo sta entrando in dormienza: riprenderemo a bagnare solo quando ricompariranno nuove foglie. Una volta raccolti gli stimmi, basterà essiccarli su una rete fino ad asciugarli completamente: al momento dell’uso li metteremo in una tazzina di acqua calda un’ora prima di preparare il risotto e poi misceleremo il tutto nella pentola del riso a fine cottura.

Vi è venuta voglia di provare? 😉
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