Proprio i mesi peggiori dell’anno sono ideali per piantare un albero da frutto, con la sola accortezza di evitare il gelo più severo, quello che in genere arriva a gennaio. Escludendo gli agrumi, che meritano un discorso a parte, la pianta che dovremo acquistare ora sarà un giovane alberello (un “astone”) di 2 o 3 anni in vaso, nudo, senza foglie: in pratica è una pianta “dormiente” che quindi non soffrirà il trapianto e le condizioni climatiche avverse, visto che si risveglierà solo con l’arrivo delle temperature più miti. Ma come si fa a scegliere un albero da frutto? Ecco in 6 punti ciò che c’è da sapere!
1) Un albero da frutto è un investimento sul futuro. Non per il costo, esiguo – dai 20 ai 40 euro, escludendo agrumi e rarità – quanto per il tempo che gli dedicheremo e le aspettative che dovrà soddisfare. Centrale sarà la scelta di specie e varietà da cui dipenderanno quantità e sapore dei frutti: facciamoci consigliare da un vivaio specializzato (Maioli, Ingegnoli, Belfiore per citarne alcuni), che ci aiuti a scegliere anche l’esemplare.
2) Nord, centro e sud: la posizione è metà dell’opera. A seconda della posizione geografica, del terreno e del clima, cambiano notevolmente specie e varietà più adatte e con esse il periodo di maturazione e raccolta. Facciamo caso alla frutta che si pianta più spesso nella nostra zona: sarà garanzia di produzione generosa. Attenzione: ci sono alberi da frutto che producono in piena estate. Se saremo in vacanza altrove, la frutta andrà sprecata!
3) Un albero da frutto, coltivato in maniera convenzionale per produrre massicciamente e rimanere di dimensioni contenute, richiede potature esperte. Se non pensiamo di farle, il nostro albero da frutto con il tempo assumerà altezza e dimensioni tipiche della specie, moolto diverse dall’alberello che stiamo acquistando. Valutiamo quindi molto bene dove piantarlo, la sua distanza da altre piante e come lo gestiremo da adulto.
4) Molte specie di albero da frutto, se non sono autofertili, necessitano di almeno 2 esemplari (a volte di varietà diverse) per produrre con generosità. Verifichiamolo al momento dell’acquisto. Optiamo per esemplari innestati soprattutto in quelle specie in cui l’entrata in produzione della pianta richiederebbe anni di attesa. Evitiamo le varietà “nanizzate” se non abbiamo problemi di spazio: producono di più, ma spesso per pochi anni!
5) Mettiamo in conto che, sia da giovane che nel corso della vita, il nostro albero da frutto avrà bisogno di essere nutrito per produrre al meglio: aiutiamolo a partire con il piede giusto mettendo una buona dose di letame maturo o stallatico già nella buca di impianto – senza toccare il pane di terra – e arricchendo opportunamente il terreno negli anni a seguire.
6) Un albero da frutto per consumo domestico si pianta per poter consumare frutti al giusto punto di maturazione, a km zero e senza pesticidi. Optiamo quindi per specie (antiche o nuove che siano) e varietà geneticamente più resistenti alle malattie, in modo da ridurre il più possibile i trattamenti e, se proprio sono necessari, optiamo per metodi biologici. Aiutiamo lo sviluppo sano della pianta anche utilizzando corroboranti ovvero macerati (ad es. equiseto, ortica) o preparati (per esempio a base di alghe, propoli) che ne stimolano le difese immunitarie.