Fare fronte comune contro specie arrivate da lontano e decisamente invasive: per esempio piante infestanti come la famigerata Ambrosia, che scatena allergie. E’ questo lo scopo delle nuove regole alle quali sta lavorando la Commissione europea, da presentare entro la fine del 2012. La stima è che ogni anno le specie invasive, piante e animali, provochino 12 miliardi di euro di danni nell’Ue, da quelli sanitari ad economici, oltre a costituire una grave minaccia per la biodiversità e le risorse naturali.
Fra le ipotesi al vaglio della Commissione europea c’è anche quella di stilare una lista nera di specie vietate nell’Ue, ma allo stesso tempo si guarda anche a quanto è stato già sperimentato al di fuori dell’Europa, in zone ecologicamente simili. Quali sono tre casi che hanno scatenato l’allarme in tutto il continente e non ancora coperti dalle norme Ue? Uno è quello dell’Ambrosia (Ambrosia artemisiifolia), presente in Ungheria e in alcuni paesi dell’Europa centrale, che ha provocato problemi anche in Nord Italia, scatena allergie e asma. Poi ci sono due casi legati agli animali: le nutrie, che hanno creato danni in Gran Bretagna, dove la campagna di eradicazione ha avuto successo, anche se la specie è ancora presente in molti stati europei e il gambero rosso della Louisiana (Procambarus clarkii), che ha invaso i fiumi di Portogallo, Spagna, Francia, Italia, Belgio e Olanda.
”Uno dei problemi da risolvere – spiegano fonti della Commissione Ue – è che uno Stato membro interviene per debellare una specie e poi si ritrova una nuova ondata che arriva dai Paesi vicini”. In Belgio si stanno attivando contro la Panace di Mantegazzi (Heracleum mantegazzianum), venduta come pianta decorativa per i giardini e il cui contatto rende fotosensibili al punto tale da provocare ustioni se esposti al sole. Nei Paesi limitrofi però non stanno facendo altrettanto e c’è il rischio di una reintroduzione.
”La nuova legislazione vorrebbe un’azione comune – riferiscono le fonti comunitarie – degli Stati membri rispetto ad una stessa specie, con una decisione basata sulla valutazione del suo impatto da parte della Commissione Ue e dei Paesi stessi”.
Sulla carta può essere un piano valido, ma bisognerà vedere se funziona davvero: le piante viaggiano grazie al vento e all’acqua, difficilmente si faranno fermare da una lista nera…