L’albero di Natale di plastica? Toglie lavoro e fa male all’ambiente

“Più lavoro per le aziende agro-forestali e per le comunità montane”. Questa una delle ragioni principali per cui, secondo il presidente di Assofioristi, Mario Selicato, è consigliabile acquistare un albero di Natale vero piuttosto che uno di plastica. “Da giorni ormai – afferma a Labitalia – sono in vendita solo alberi di Natale di plastica, perché per quelli veri c’è da aspettare fino alla prima settimana di dicembre. Ma parlare di concorrenza sleale non mi sembra proprio il caso. Il vero problema – ammette – semmai è il fatto che molti credono che acquistare un abete finto aiuti a salvaguardare l’ambiente, ma non è affatto così‘”.

“L’abbattimento e il conseguente reimpianto degli alberi natalizi – spiega – da’ lavoro a molte comunità montane e aiuta a rendere migliore l’assetto idrogeologico delle colline e a contrastare l’erosione e gli incendi. Gli abeti sono quasi sempre, infatti, coltivati in terreni marginali altrimenti destinati all’abbandono. Tagliare un albero poi non vuol dire togliere verde all’ambiente: nell’Appennino tosco-emiliano non credo ci siano problemi di mancato ripopolamento degli abeti, anzi. Ogni anno ne vengono piantati centinaia”.

“L’acquisto dell’abete – precisa – valorizza un’attività produttiva che da’ reddito piccole aziende agro-forestali creando un’economia integrativa a tante famiglie che lavorano nelle Alpi e nell’Appennino”. “Quest’anno poi – sottolinea Selicato – il problema della siccità ha fatto morire parecchi alberi e, quindi, sarà comunque necessario provvedere a un ripopolamento. Eppure, molti preferiscono acquistare un abete di plastica pensando che si possa riutilizzare più volte, senza pensare a che tipo di plastica si mettono in casa”.

“Comunque – ammette – prima di dicembre di alberi veri se ne vedranno in vendita ben pochi. Questo perché per l’esposizione esterna è necessario pagare e, quindi, chiedere il permesso per uso del suolo pubblico.”