Quando è stata l’ultima volta che avete camminato a piedi nudi in un prato? Forse è passato del tempo: per chi vive in città infatti è piuttosto raro potersi concedere questo tipo di relax, soprattutto da adulti. Subentrano mille paure: mettere i piedi nell’erba può celare sorprese poco piacevoli e, oltre a questo rischio, ci assalgono sensazioni inusuali che potremmo vivere con disagio. Eppure il Grounding, o Earthing, ovvero la tendenza a riscoprire il contatto diretto con la Terra, fa proseliti, promettendo un maggior equilibrio psicofisico ottenuto sfruttando una parte del corpo che tendiamo a tenere isolata dal terreno: i piedi. Camminare a piedi scalzi ci rimetterebbe in armonia con i campi elettrici del Pianeta, oltre ad apportare forti benefici alla postura.
In siti come Earthinginstitute.net viene illustrato questo tipo di approccio naturistico e le indagini scientifiche a supporto (ma auspicando l’avvento di ulteriori studi sempre più approfonditi), oltre a testimonianze di vario tipo. Si basa sul concetto che le scarpe con le suole di gomma ci impediscano di “scaricare a terra” l’energia elettrostatica che il nostro corpo accumula, interferendo così con il flusso tra il Pianeta e gli esseri viventi che lo abitano (cosa che non accade per piante e animali!). Questa energia che non trova sbocco sarebbe causa di un’infiammazione diffusa: una passeggiata di mezz’ora al giorno a piedi nudi porterebbe a ripristinare l’equilibrio perduto. Non solo: uno dei testimonials invita a provare l’esperienza come antidoto alla nausea da jet lag.
Al di là degli studi, è però indubbio che la prospettiva possieda un grande fascino e sia stimolante per l’attività fisica all’aperto, fuori dalle palestre, contesto per lo più costituito da materiali artificiali e sintetici. Nella stessa direzione va il Forest Bathing, la pratica anti-stress di origine nipponica che invita alla frequentazione benefica di boschi e spazi popolati da alberi.
Insomma, i piedi nudi nell’erba ci portano alla mente emozioni ricche di gioia di vivere e di libertà: l’ideale sarebbe poterlo fare in sicurezza su curati prati verdi nei parchi cittadini. E’ peraltro provato che gli spazi verdi in città incentivano incontro e comunicazione: nei prati è facile innamorarsi, sostengono i sociologi. Il grounding aggiungerebbe così un’ulteriore interessante attrattiva alla prospettiva del verde sottocasa, che va oltre al potenziale decorativo e diventa un’esperienza legata sempre più al nostro benessere fisico e psicologico.