Per ammirarle devi alzare gli occhi al cielo: le margherite viola che produce il colossale settembrino in mostra nella mostra-mercato al Castello di Masino, Due Giorni per l’Autunno, svettano ad un’altezza che di sicuro non ti aspetti. E’ l’imponente fioritura di Aster tataricus: unita alle incredibili dahlie giganti con corolle di oltre 30cm, si potevano ammirare in occasione della tradizionale manifestazione dedicata a piante e fiori organizzata dal FAI (Fondo Ambiente Italiano) nella provincia di Torino, conclusasi ieri, domenica 21 ottobre.
Amante delle zone umide, questo settembrino che apprezza meno il sole pieno dei numerosi cugini da aiuola, colpiva decisamente l’attenzione. Allo stand del vivaio Erbaio della Gorra, appariva ambientato come robusta quinta fiorita – a cui non occorre sostegno! – con ai piedi arbusti ed erbacee perenni che danno il meglio di sé nelle settimane della cosiddetta “seconda primavera”.
L’Aster gigante non era l’unica attrazione della “Due Giorni per L’Autunno“, ricca come sempre di stimoli e colori e concentrata sul pregiato infinito universo vegetale, a scapito delle generiche bancherelle da mercato.
Curioso anche il ciclamino più piccolo del mondo, con i suoi minuscoli fiori (Vivaio Raziel), le splendide dalie giganti in arrivo direttamente da Grenoble grazie alle fatate mani dei vivaisti di Planteurs de Brigaudière,
la bella Gaura da vaso ‘Dover’ (Vivai Priola) varietà a grandi fiori bianchi con boccioli ciliegia, nata specificatamente per adattarsi ai piccoli spazi, gli stilosi bucaneve a fiori doppi (Galanthus nivalis ‘Hippolyta’ proposti come bulbi da Flora Import Olanda di Rene Stins) che fioriscono tra la neve, le premiate e fiorifere violette ‘Wild Rabbit’ (Floricoltura Graziella) che ricordano dei graziosi coniglietti grazie ai petali allungati, le camelie “sasanqua” che fioriscono d’inverno come la fantastica ‘Yuletide’ proposte da Vivaio Rhododendron, e un nuovo arbusto semi-sempreverde dalla delicata fioritura a campanule lilla, il Lysionotus pauciflorus del Vivaio Nifantani.
Tra gli allestimenti, imperdibile il “tavolo dei pomodori” del tedesco Michael Schick, che ne coltiva centinaia di varietà – tra cui alcune con frutti piccoli come mirtilli es. ‘Small Ball’, ‘Red Spoon’ – di cui vende le preziose sementi, e la provocatoria gradinata del vivaio Central Park, costeggiata da graminacee inframmezzate da cavoli a foglia porpora, bambù non invasivi e piante rare, ideali per un giardino che risponde alle necessità contemporanee di ridotto apporto idrico e poca manutenzione.
A proposito di rispetto per l’ambiente, interessante anche la proposta dell’azienda agricola Knot Garden, con la sua offerta di ramaglie in sacchi, prodotti da flora locale senza pesticidi, da utilizzare per la copertura e l’arricchimento del terreno (pacciamatura) in inverno, al posto della classica corteccia di provenienza estera.
Curiose anche le collezioni – purtroppo solo in mostra e non in vendita – di varietà nuove o poco note di due piante molto popolari: la “Miseria” (tra le quali la sorprendente Tradescantia pallida variegata presentata da Oasi Aromatica), e l’Aspidistra (del vivaio Un quadrato di giardino), presenza fissa nei cortili delle nonne.