Sanseveria con le punte colorate? Anche no.

Puntano sull’acquisto d’impulso, sull’oggetto di design: intriganti quel tanto che basta per essere decorative in un angolo della libreria o su una mensola di cristallo. Ma sono piante vive. L’ultima novità in ordine di tempo? La Sanseveria (o Sansevieria) con le punte colorate. Ideata da un produttore olandese, questa bella specie che in natura ha foglie verde bottiglia a forma perfettamente cilindrica, esibisce per il pubblico contemporaneo estremità artificialmente colorate con una pittura a effetto velluto. Ma spesso ci si chiede: la Sanseveria dalle punte colorate è un buon acquisto? La risposta di Fiori&Foglie è “Anche no”: ecco perché… Continua a leggere



Gardensharing, la nuova tendenza vacanziera che condivide gli spazi verdi

Il tuo giardino diventa un business per i turisti fai-da-te. E’ il gardensharing l’ultima frontiera in ordine di tempo nata grazie alle nuove tecnologie. E coinvolge le aree verdi private. Che si tratti di un prato, un giardino, un parco, una vigna o un’azienda agricola o un bosco, basta possedere uno spazio aperto per diventare “gardensharer”. L’idea di una piattaforma web, che funziona sul modello di Airbnb dedicata però alle vacanze outdoor, è di una start-up premiata dal contest promosso dal Ministero dei Beni culturali e del Turismo (Mibact). Appena nata, conta al momento circa 200 annunci sparsi in località di tutta Italia. Continua a leggere



Creato in Giappone il primo crisantemo blu

Un fiore a forma di margherita con i petali perfettamente blu: non viola, o lilla, ma proprio… Blu. E’ il successo ottenuto grazie all’ingegneria genetica frutto del lavoro dei ricercatori del Centro nazionale giapponese di ricerca sull’agricoltura e il cibo di Tsukuba, guidati da Naonobu Noda. Lo studio è stato pubblicato qualche giorno fa sulla rivista Science Advances, che mostra i vari step che hanno portato all’interessante risultato che si ipotizza potrebbe essere esteso anche ad altri fiori, tra cui persino gigli e “l’eldorado” dei fioristi, la mitica rosa blu. Continua a leggere



Il latte è più buono se la mucca mangia erbe e fiori

Sono le erbe e i fiori di montagna gli ingredienti del latte più ricco di sostanze preziose per la nostra salute. Ed è quello che arriva dalle mucche che pasteggiano in alpeggio. Perché? Perché i pascoli in alta quota contengono vegetali che danno al latte sapore e preziose caratteristiche organolettiche. Sembra una cosa scontata, eppure questo non è il latte che ricerchiamo di solito. E’ uno dei concetti interessanti espressi in un’intervista dal dottor Andrea Pezzana, direttore di dietetica e nutrizione clinica all’ospedale San Giovanni Bosco di Torino. Ma come mai questo latte di grande qualità a base di fiori ed erbe non è quello che consumiamo? Continua a leggere



Online le calze di bambù che ti disegni tu

Soffici e calde. Non sono proprio le prime parole che ci vengono in mente se pensiamo al frondoso verdissimo bambù! Eppure è proprio con la fibra ricavata da questa erba gigante che si possono creare calze che si possono poi personalizzare con il proprio disegno. E’ l’idea di Bakdrop, il sito creato nel 2014 da un gruppo di ex dipendenti di Google di San Francisco che propone calze on demand fatte con filo di bambù come oggetti di design, utili per promuovere cause, personaggi e iniziative. Continua a leggere



Crema solare tutta naturale? Arriverà da una pianta antartica

La chiave per creare dei filtri solari naturali che proteggano la nostra pelle dai raggi UV del sole è contenuta in una pianta che vive in Antartide, terra dei ghiacci. E’ il risultato degli studi di un team di ricercatori dell’Università di Santiago del Cile guidato da Dott. Gustavo Zúñiga, da cui potrebbero svilupparsi in breve tempo prodotti per la protezione dal sole completamente vegetali, che andrebbero a sostituire i principi attivi di sintesi contenuti nelle attuali creme solari che si usano sulle spiagge di tutto il mondo. Continua a leggere



Le piante di pomodoro spingono i bruchi a diventare cannibali

Si mangiano l’un l’altro piuttosto che nutrirsi di foglie. E’ il perverso comportamento autodistruttivo innescato nei bruchi dalla pianta del pomodoro, vittima vegetale che si difende producendo una sostanza che rende le foglie meno appetibili ai parassiti. Ma che ora, si è scoperto, può indurre in essi il cannibalismo, riducendo così il danno a carico della pianta. La scoperta è frutto degli studi pubblicati su Nature Ecology & Evolution da John Orrock e i collegi biologi dell’Università del Winsconsin. Continua a leggere