Camminiamo sull’acqua con Christo giocando con il paesaggio

christo_carlottissima520

E non si parla d’altro in questi giorni: da quando la magica passerella dorata dell’artista Christo Vladimorov Yavachev ha aperto le porte al pubblico, sul lago d’Iseo si sono riversati a migliaia, come se si trattasse della più grande festa dell’anno. E sui giornali i critici si scontrano, tra sostenitori e detrattori, di “The Floting Piers”, questo pontile così particolare che sta unendo in questi intensi 16 giorni e fino al 3 luglio 2016 – il paese di Sulzano a Montisola e all’isoletta di San Paolo, proprietà privata della famiglia Beretta, noto marchio di (sigh!) fucili. Ma su Fiori&Foglie non discuteremo se l’opera di Land Art dell’artista bulgaro dal nome così calzante è un capolavoro artistico o meno (è tema per il blog d’arte di Tgcom24). Quello che invece ci interessa è l’impatto che quest’opera sta avendo su di noi pubblico, che la osserviamo e che la sperimentiamo, in rapporto con la natura: e i risvolti per qualche riflessione non mancano di certo. Continua a leggere



Addio pesci rossi, benvenuti Medaka, pesciolini del riso!

medaka1

Dorati, rossi e bianchi, tricolori o addirittura iridescenti: sono i Medaka (pronuncia medakà), piccoli robustissimi pesciolini in arrivo dal Giappone che, con i loro 4 centimetri da adulti, vivono in pochi litri d’acqua popolando tinozze, bacili, mini-pond e micro laghetti nei nostri compressi spazi di città. Notissimi in Oriente, dove vengono considerati “pesci per bambini” per la facilità delle cure che richiedono, stanno arrivando in Italia grazie ad un esperto di piante palustri, Roberto Pellegrini (ve lo ricordate nell’articolo su come creare un laghetto in un vaso?) e al suo gruppo d’acquisto. Dal giorno in cui hanno toccato suolo italiano, tre anni fa, ora sono sempre più i Medaka (nome proprio Oryzias latipes) che popolano con successo le vasche degli appassionati. Ed ecco cosa ci ha raccontato Roberto di questi intriganti pesci ancora poco conosciuti ma che promettono di rimpiazzare presto i mitici pesci rossiContinua a leggere



Brutto tempo? In città servono i giardini della pioggia

pioggia_citta520

Strade che si trasformano in ruscelli, scoli e tombini intasati dalla troppa acqua, prati talmente bagnati da diventare piccole paludi. La città non reagisce bene agli eccessi di acqua piovana che si sono fatti più frequenti negli ultimi anni anche alle nostre latitudini. Le piante però possono fornire una soluzione, esteticamente gradevole e soprattutto efficiente, grazie ai cosiddetti “rain gardens” ovvero giardini della pioggia. Si tratta di aiuole create in leggeri avvallamenti il cui il substrato è costituito in gran parte da materiale fortemente drenante come la ghiaia, che viene popolato di piante a bassissima manutenzione. L’acqua scorre all’interno dell’area verde e viene filtrata, ripulendosi da gran parte degli inquinanti raccolti dai tetti e dalle superfici solide, per poi scorrere via in profondità verso la falda. Continua a leggere



Alberi vicino agli aeroporti contro l’inquinamento degli aerei

aerei_alberi

Migliaia di alberi per contrastare l’inquinamento creato dagli aerei. In tempi in cui lo smog è protagonista su tutte le prime pagine dei giornali, la lotta all’inquinamento dell’aria è diventata una priorità. E i mezzi di trasporto hanno una gran parte della responsabilità nella produzione di veleni diffusi nell’aria che respiriamo. Alla luce di questo fatto, e forse pensando anche ai numerosi viaggiatori che si spostano in questi giorni in occasione delle feste, a Firenze la giunta regionale toscana ha approvato a dicembre una delibera che stanzia 3 milioni di euro per la messa a dimora di ben 250 mila nuovi alberi su 150 ettari di superficie del Parco della Piana, a compensazione ambientale dell’aeroporto fiorentino. Continua a leggere



Capodanno: botti vietati, benvenute (eco)lanterne cinesi

lanterne_cinesi_notte520

Ultimamente si sta diffondendo anche da noi l’uso delle lanterne cinesi o sky lanterns: poetiche e leggere, colpiscono e affascinano il nostro lato più emotivo e innocente. Lo sguardo si fa sognante seguendole, mentre si librano in silenziosa armonia splendendo nel cielo. E per la notte di Capodanno che si sta avvicinando, le lanterne potrebbero rappresentare una bella alternativa per festeggiare “dolcemente” la fine dell’anno: ancora di più in considerazione del divieto dei botti, a cui quest’anno hanno aderito oltre 850 comuni italiani, tra cui Milano, Genova, Torino, Bologna, Ancona, Bari, Cortina, ecc. Ma scegliere le lanterne cinesi per Capodanno è un bene per l’ambiente? E sono sicure? L’abbiamo chiesto al nostro esperto, Ing. Ballarini che ha condiviso con Fiori&Foglie le sue valutazioni… Continua a leggere



La Cina vuole una città fatta di palazzi come il “Bosco verticale”

bosco_verticale520

Più di 150 “boschi verticali” che dovranno ospitare 100mila abitanti: è la “città-foresta” che i cinesi stanno pensando di costruire nella loro metropoli più inquinata, Shijiazhuang. L’immane progetto di questa innovativa città “pulita” affonda le sue radici – è il caso di dirlo – direttamente in suolo italiano, prevedendo la costruzione di palazzi verdi sul modello pluripremiato a livello internazionale di “Vertical Forest” creato dall’architetto Boeri a Milano, nell’area di Porta Nuova (e replicato in Svizzera a Losanna usando cedri per una versione “sempreverde”). Nel Bosco Verticale gli appartamenti sono forniti di capaci vasche che ospitano più di mille piante, tra alberi e arbusti. Durante lo svolgimento della Conferenza sul Clima o Cop21 conclusasi a Parigi qualche giorno fa, la Cina del resto ha avuto un ruolo poco simpatico: quello di una grande potenza super inquinata e super inquinante, nelle cui metropoli, a causa del denso smog, è ormai diventato molto difficile persino respirare. Il governo cinese sta dunque ripensando città e spazi con l’ottica di migliorarne ambiente e qualità della vita. Continua a leggere



Ultimi studi: piante più ghiotte di Co2 per noi

piante_polmoni520

Secondo la ricerca pubblicata sulla rivista dell’Accademia delle Scienze americana (Pnas), nell’ultimo secolo le piante sono riuscite ad assorbire un terzo dell’anidride carbonica (CO2) prodotta dall’uomo nell’intero Pianeta. E per farlo hanno modificato a livello molecolare il loro stesso modo di “respirare” e nutrirsi, ovvero la fotosintesi clorofilliana. La fondamentale ricerca è stata condotta dalle università svedesi di Umea e delle Scienze agricole utilizzando una tecnica di indagine all’avanguardia. Il risultato, vitale da recepire in tempi di Cop21, getta per la prima volta le basi per stabilire una relazione diretta fra comportamento delle piante e cambiamenti climatici, rendendone sempre più evidente l’importanza per noi e per l’ambiente. Continua a leggere