Più biocarburanti, più fame nel mondo. Un’infelice equazione portata alla luce dal rapporto “Chi paga il prezzo dei carburanti verdi” di Actionaid, in cui vengono delineati i problemi legati all’aumento del mercato dei biocarburanti, la cui produzione è basata sull’impiego di colture alimentari (soia ecc). Secondo le stime della Banca Mondiale, infatti, la produzione di biocarburanti sarebbe responsabile per il 75% dell’aumento dei prezzi che ha portato alla crisi alimentare. Secondo Actionaid occorre dunque che i Paesi impegnati nella produzione e nel consumo di biocarburanti adottino una moratoria su una loro ulteriore espansione. Occorre infatti che, prima di procedere oltre, le Nazioni Unite abbiano pienamente valutato l’impatto a livello globale di queste fonti energetiche, e che sia data piena garanzia del rispetto dei diritti umani delle comunità coinvolte e dell’ambiente nel quale esse vivono. Continua a leggere
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Biocarburanti copiando le rane
Una schiuma in grado di catturare l’energia ed eliminare l’anidride carbonica in eccesso. Grazie ad una particolare specie di rane semitropicali, i ricercatori dell’Università di Cincinnati (Usa), hanno creato un nuovo materiale artificiale fotosintetico che potrebbe rivelarsi utile per nuovi biocarburanti. Gli ingegneri dell’Università statunitense, da quanto si legge sulla rivista ‘Nano Letters’, hanno creato un nuovo materiale basandosi sulla fotosintesi applicata alla schiuma prodotta da una particolare rana semitropicale, chiamata Tungara (Engystomops pustulosus). Continua a leggere
Guerra allo “stand by”: incentivi per gli apparecchi eco-risparmiosi
Lo “stand by” è una maledizione tecnologica dei nostri tempi. E’ quella lucetta che rimane accesa dopo che abbiamo spento molti dei nostri elettrodomestici. Indica che l’apparecchio è “in pausa”: invece di essere del tutto spento, tiene accese le sue funzioni ad un livello minimo, pronte per essere attivate in qualunque momento. L’idea ha senso ma, da un pò di tempo, sta crescendo la consapevolezza che questo tipo di meccanismo in realtà porta un grosso spreco di energia – fino al 10% – che pesa a fine anno sulla nostra bolletta. Teniamo conto che un umile caricabatterie può assorbire anche 10 watt 24 ore su 24, il che significa un paio di decine di euro all’anno buttati al vento. Continua a leggere
Nasce il più grande parco eolico del mondo
Qualche giorno fa in Danimarca hanno inaugurato Horns Rev2, il più grande parco eolico offshore del mondo, ovvero un’area marina di 35 kmq dove le enormi pale eoliche di 93 metri di diametro sono posizionate sul basso fondo del mare, a 30-40 metri di profondità, collegate con 100 km di cavi sottomarini alla costa, che riforniscono di energia elettrica pulita. Per farvi un’idea dell’opera, guardate le immagini di questo video, prodotto dall’azienda costruttrice, la Dong Energy.
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