E’ sul Corriere di oggi la notizia che le buste ecologiche, quelle che si vendono in molti negozi e supermercati con il fine di sostituire le inquinanti buste di plastica, siano dannose per la salute. L’allarme arriva dall’America, precisamente dallo studio del TEI Analytical, un laboratorio indipendente, che denuncia livelli di piombo fino ad otto volte superiori a quelli ammessi dalle leggi federali americane. Le eco-borse (non i sacchetti ecologici, ma proprio le borse riutilizzabili) conterrebbero anche un elevato rischio batterico, secondo un altro studio. La questione è stata segnalata alla Food and Drug Administration con la richiesta, da parte di un senatore di New York, di un’indagine federale.
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Le piante mangia-metalli
Risanare i terreni inquinati da metalli pesanti coltivando particolari piante: è questa la nuova frontiera delle tecniche di riqualificazione ambientale. Studi recenti hanno dimostrato l’efficacia della fitodecontaminazione, mediante cui girasoli, mais e brassicacee (piante della famiglia dei cavoli) possono essere impiegate come sistemi di disinquinamento.
“Elevate concentrazioni di metalli in forma diffusa e parcellizzata quali polveri, microparticelle presenti nell’aria, nel suolo e nelle acque” – ha spiegato Franco Gambale, direttore dell’Istituto di biofisica (Ibf) del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) di Genova – sul notiziario del Cnr – possono avere gravi conseguenze sulla salute umana e tra i metalli pesanti il piombo è l’elemento più diffuso. Le tecniche utilizzate fino a oggi, con elementi chimici, hanno limiti oggettivi sia per i costi di bonifica delle aree interessate, sia per gli effetti successivi al trattamento: perdita della fertilità e altre gravi alterazioni di natura chimica, fisica e biologica, tali che le aree inquinate rimangono inutilizzate per decine di anni”. Continua a leggere
Green economy italiana: buone notizie!
Una ricerca effettuata dalle fondazioni FareFuturo e Symbiola, presentata in occasione del convegno “Green Italy” tenutosi in questi giorni, ha evidenziato che in Italia la cosiddetta “green economy” è in piena spinta. Di questo passo si prevedono nei prossimi 5 anni fino ad un milione di nuovi posti di lavoro. Ma la cosa più interessante che risulta dai dati sono i settori più innovativi, in tema di tecnologie ambientali, del Bel Paese. Le sorprese infatti non mancano anche per aree considerate tradizionalmente bacino delle attività più inquinanti dell’uomo. Continua a leggere