Plastica in giardino? No, grazie. Si chiamano “Smartvase” e sono vasi completamente biodegradabili. E fin qui nessuna novità, ne esistono già diversi sul mercato: è da tempo che si sta cercando di ridurre la mole di plastica utilizzata nel mondo del verde. Ma questi sono ecovasi più intelligenti perché ricoperti da un sottile strato di materiale ecocompatibile protettivo che impedisce al vaso di degradarsi fuori terra. Sono quindi in qualche modo dei contenitori a degradazione programmata: il rivestimento rende il vaso waterproof con, in aggiunta, una funzione antiparassitaria. Il prodotto innovativo è tra i vincitori dell’UniCredit Start Lab 2016. Continua a leggere
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Mozziconi e cicche diventano rifiuti speciali: perché?
Multe fino ai 500 euro per chi butta per strada o in spiaggia mozziconi di sigarette e gomme da masticare: questo dice il disegno di legge che stanno valutando alla commissione Ambiente della Camera in questi giorni. Le sanzioni previste in caso il testo passi saranno severe: da 100 a 500 euro di multa. E fin qui, l’idea non sembra male, che ne dite? Ma il problema, a mio avviso, arriva dopo. I disegni di legge in questione introducono un’altra novità: mozziconi e cicche si trasformerebbero in “rifiuti speciali“. E qui, la domanda sorge spontanea: cui prodest? Continua a leggere
Arriva lo spazzolino “vegetale” che si butta nel compost
Il manico è composto da un polimero ottenuto dai vegetali, invece che dal petrolio: può essere dunque smaltito nel compost. Creato da un’azienda canadese, la World Centric, il nuovo spazzolino dal cuore ecologico promette di proteggere i denti come la salute del pianeta. Il difetto? Continua a leggere
Sui banchi del super arriva la “scarola riciclata”
Nei punti vendita a marchio Conad a partire da oggi sarà in vendita una verdura particolare: la “scarola riciclata”, ovvero coltivata con un compostaggio naturale ottenuto dalla parte umido-organica dei rifiuti domestici. Lo annuncia la Cia, Confederazione Italiana Agricoltori, che spiega come questo particolare compost di qualità, oltre a dare una giusta utilizzazione ai rifiuti organici, promuove la fertilità dei terreni migliorandone le caratteristiche chimiche, fisiche e biologiche. Continua a leggere
William e Kate: sposi ad alto impatto ambientale
Celebrato il matrimonio reale inglese, terminato l’evento mediatico seguito da mezzo mondo, finiti i commenti sull’abito della sposa, gli invitati e ogni altro più piccolo dettaglio, conclusa la festa, cosa rimane da fare? Ma le pulizie, ovvio!
Un team formato da 130 persone con macchinari adeguati in poco più di un’ora ha raccolto per le strade di Londra la bellezza di 140 tonnellate di spazzatura di ogni genere lasciata dalla folla di spettatori. Ma non è finita qui. C’è stato anche chi si è preso la briga di valutare l’impatto ambientale causato dal Royal Wedding… Continua a leggere
Biosacchetti per la spesa? No, grazie!
Puzzano (un odore davvero poco simpatico!) e si strappano. Non ci siamo. Non so voi, ma io non li trovo proprio efficienti, questi biosacchetti. Non mi riferisco alle sportine in tessuto, ovviamente, ma proprio ai nuovi sacchetti in materiale biodegradabile che poi si possono utilizzare per la raccolta dell’umido.
Intendiamoci, quando la cosa è partita, ero entusiasta dell’idea: i sacchetti di plastica dopotutto sono il diavolo in persona. Inquinano, uccidono i delfini, i pesci se li mangiano e poi noi ci mangiamo i pesci… Insomma, via, finiamola. Ma ora, riflettendoci e verificando l’utilizzo del biosacchetto nella vita quotidiana, lo ammetto, mi sto un attimo ricredendo. Basta una spesa con qualcosa di un minimo appuntito o una busta un pò carica, per vedere i biosacchetti cedere senza riserve. Continua a leggere
Arrivano le patate “riciclate”
Le hanno chiamate “Riciclelle”: sono normalissime patate, coltivate però con l’impiego di compost derivato dall’umido della raccolta differenziata delle famiglie. Cia-Confederazione italiana agricoltori e l’Università di Salerno, con il sostegno del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, hanno esteso con successo la sperimentazione già affermata anche su alcune varietà di insalata. Gli esperti della Cia spiegano che le patate ottenute sono di grande qualità e gradevole al gusto. Le abbiamo battezzate “Riciclelle” – afferma la Cia – e sono la dimostrazione che si può fare agricoltura dando un contributo importante all’ambiente e risparmiando.
E’ bastato – continua la Cia – recuperare e “compostare” la parte organica dei rifiuti di poche famiglie per ottenere fertilizzante utile ad una produzione di patate in grado di soddisfare una porzione delle loro esigenze alimentari. Si tratta così di un processo di riciclaggio completo. Tale processo – prosegue la Cia – una volta irreggimentato potrà attenuare anche il problema della spazzatura, divenuto una complicazione annosa e gravosa in molte aree del Paese. Nella serata di venerdì 23 luglio, a Molina di Vietri (Salerno) presso la “Locanda del cantastorie”, presentazione alla stampa con annessa “prova del gusto” di patate arrosto, lesse, fritte e farcite, tutte rigorosamente “riciclate”.