Sì certo, l’ambiente è importante. Sì, certo, le piante sono belle. Ma quali sono i vantaggi concreti che ci portano? E quanto incidono sulle nostre tasche? E di quante persone, aziende, e business stiamo parlando quando nominiamo piante e fiori all’interno del sistema economico del nostro paese? Se è vero come è vero che New York ha fatto due conti e si è accorta che i suoi alberi a Central Park donano alla città ben 120 milioni di dollari all’anno a fronte dei 22 milioni che occorrono per la loro manutenzione, possiamo ben parlare di profitto a dir poco tangibile. E il mondo si sta accorgendo di quanto le piante siano vitali a livello economico per tutti i nostri paesi. E’ il tema di due convegni di questi giorni: in partenza oggi “Habitat III”, la conferenza dell’Onu a Quito in Ecuador, e in Italia, “Il Valore del Verde”, al via lunedì prossimo, 24 ottobre, a Milano. Continua a leggere
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Mangrovie? Fanno bene all’ambiente
Le mangrovie, agglomerati di arbusti capaci di crescere con le radici periodicamente sommerse da acqua salmastra sulle coste o alla foce dei fiumi, sono alleate fidate contro il surriscaldamento globale.
Secondo uno studio, riportato da Nature Geoscience, le intricate foreste composte da queste piante riescono ad assorbire fino a quattro volte più CO2 rispetto alla maggior parte delle altre foreste tropicali. L’analisi, condotta dai ricercatori americani del Forest Service’s Pacific Southwest and Northern Research Stations insieme ad un’equipe dell’Università di Helsinki e del Center for International Forestry Research, ha messo in evidenza la grande capacità delle mangrovie di immagazzinare forti quantità di anidride carbonica. Continua a leggere
Nagoya, vertice Onu sull’ambiente: tutela il 17% delle aree della terra e il 10% degli oceani
A quasi un anno dalla delusione di Copenaghen sul riscaldamento globale, la decima conferenza della Convezione Onu sulla biodiversità (Cop10) di Nagoya produce un accordo senza precedenti sulla tutela ambientale avendo per riferimento la protezione di biodiversità ed ecosistemi, con la condivisione più equa dei benefici tra Paesi avanzati e in via di sviluppo. I 193 delegati hanno concordato di lavorare alla protezione di almeno il 17% delle aree di terra e il 10% degli oceani per il 2020: obiettivi meno ambiziosi nel confronto con le ipotesi auspicate ma che rappresentano un ottimo punto di partenza per il vertice di Cancun che tra un mese circa sarà chiamato a discutere lo schema post-Kyoto. Continua a leggere