Ormai è fatta: dal 1 gennaio 2011 la produzione di sacchetti per la spesa di plastica non biodegradabile è fuorlilegge. Addio plastica quindi? Affatto. Continueremo ad esserne circondati e ad utilizzarla per tutto il resto, con tutti i suoi vantaggi (innegabili) e svantaggi (altrettanto innegabili). Ma si fa presto a dire plastica. Il fatto è che dietro a questa termine di uso comune si nasconde una famiglia di materiali con caratteristiche (e rischi) molto diversi. Quali sono dunque le diverse plastiche con cui abbiamo a che fare e come possiamo riconoscerle? L’abbiamo chiesto all’Ing. Ballarini: ecco cosa ci ha detto. Continua a leggere
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Ecco il bio-sacchetto, (per una volta) made in Italy
“Mater-Bi”, si chiama, ed è plastica creata con sostanze vegetali: amido di mais, grano e patata. In pratica una bio-plastica, così chiamata per differenziarla dalla plastica comune, composta da polietilene, un materiale altamente inquinante poiché derivato del petrolio e per gli effetti nefasti che ha una volta dispersa nell’ambiente. E questi effetti non si limitano alla moria di animali che provocano. Continua a leggere