Il “cocktail” miracoloso degli indiani per ridare vita alla terra

donna_terra520

Versato sul terreno, farà miracoli e le vostre piante cresceranno come se non ci fosse un domani. E’ il miracolo operato dallo Jeevamrutha, un cocktail molto speciale di sostanze naturali – anche troppo 😀 – di origine animale e vegetale in grado di ridare fertilità ai terreni esausti e sfruttati ormai diventati sterili. La ricetta, nient’affatto segreta, è opera dell’agronomo indiano Shri Subhash Palekar, fondatore del movimento “Zero Budget Natural Farming” per l’agricoltura con metodi naturali a basso costo nato dal suo libro e dalla sua attività presso i contadini di piccoli appezzamenti in India. Questo signore ha dunque elaborato un emendante liquido che fertilizza il terreno senza utilizzare la chimica. Continua a leggere



Alberi in salute? Aiutiamoli dal basso

radici_albero500

Se tagliate un ramo ad un albero, alcune radici lì sottoterra, dove nessuno le vede, moriranno. Lo sapevate? Questo fatto dimostra in poche parole quanto in un albero la chioma con i rami e le foglie sia strettamente legata alle radici. E nella moderna cura degli alberi esiste un metodo per rinforzare le radici e rendere più “accogliente” il suolo in cui sono piantate. E si tratta di un metodo del tutto naturale. Ce ne parla oggi in un nuovo appuntamento della rubrica dedicata su Fiori&Foglie l’esperto arboricoltore Stefano Lorenzi che, in modo semplice, ci spiega l’ennesimo, prezioso, “segreto degli alberi”… Continua a leggere



Le piante mangia-metalli

Risanare i terreni inquinati da metalli pesanti coltivando particolari piante: è questa la nuova frontiera delle tecniche di riqualificazione ambientale. Studi recenti hanno dimostrato l’efficacia della fitodecontaminazione, mediante cui girasoli, mais e brassicacee (piante della famiglia dei cavoli) possono essere impiegate come sistemi di disinquinamento.

“Elevate concentrazioni di metalli in forma diffusa e parcellizzata quali polveri, microparticelle presenti nell’aria, nel suolo e nelle acque” – ha spiegato Franco Gambale, direttore dell’Istituto di biofisica (Ibf) del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) di Genova – sul notiziario del Cnr – possono avere gravi conseguenze sulla salute umana e tra i metalli pesanti il piombo è l’elemento più diffuso. Le tecniche utilizzate fino a oggi, con elementi chimici, hanno limiti oggettivi sia per i costi di bonifica delle aree interessate, sia per gli effetti successivi al trattamento: perdita della fertilità e altre gravi alterazioni di natura chimica, fisica e biologica, tali che le aree inquinate rimangono inutilizzate per decine di anni”. Continua a leggere