L’ultimo trend? Il turismo aromatico, a spasso tra lavande e rosmarini

Altro che rose e fiori. Il turista contemporaneo allarga i suoi orizzonti e comincia ad apprezzare itinerari che riguardano le piante i cui fiori, foglie e/o radici sono fonte degli aromi che lui ritroverà nel suo piatto all’ora di pranzo. E’ il “turismo aromatico“, nuovo trend che invita turisti – e non – a godere delle emozioni, degli stimoli ai 5 sensi e del gusto che danno alla nostra tavola (e non solo) salvia, timo, rosmarino e compagne. E il giardinaggio fa la sua parte, accogliendo proseliti per il Kitchen Garden, il giardino che coniuga la zappa con la cucina.

TURISMO TRA LE ERBE
Un esempio di questo nuovo tipo di approccio “profumato”? Un vivaio siciliano, “Gli Aromi” di Enrico Russino, che riceve 9mila visite all’anno di turisti che vogliono sperimentare il percorso emozionale-olfattivo annusando e gustando profumi tra salvie e gerani malvarosa per un totale di 200 specie di piante aromatiche.

GIARDINI AROMATICI
Ma l’ambizione di Russino si spinge oltre: le piante aromatiche per lui potrebbero dar vita ad uno stile tutto italiano di fare giardini contemporanei che rispondono alle esigenze dei nostri tempi, composti da piante a bassa manutenzione e con bisogni d’acqua contenuti. E dichiara: “Non mi accontento di vendere piantine di rosmarino: voglio proporre di sostituire i giardini all’inglese – che non solo non fanno parte della nostra tradizione ma richiedono tanta acqua e cura – con coperture verdi non idrovore e a basso spreco di energia“.

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