Arrivare a Siviglia e rimanere incantati è tutt’uno. Chiunque abbia sensibilità e amore per le piante, non può che rimanere conquistato dalla cura con cui gli spagnoli hanno creato il verde di questa bella città. Percorrendo il viale centrale, punteggiato dalle facciate di bellissimi palazzi, si sente subito il fascino del Guadalquivir, il fiume che attraversa la città e scorre parallelo al suo viale principale.
Lontano dall’essere un handicap, ci si accorge subito che questo grande corso d’acqua rappresenta per Siviglia un patrimonio da proteggere e conservare. L’alto potenziale decorativo del fiume è stato esaltato: oltre a mantenere il suo letto navigabile e pulito, gli spagnoli hanno trasformato in parchi le rive, spazi verdi aperti a tutti e molto frequentati da persone di ogni età. Alberi maestosi li ornano, Ficus heterophylla ed enormi Yucche, insieme ad arbusti (tra cui Cestrum elegans, dai bei fiori tubolari color porpora) e a lunghi berceau coperti di glicine ora in fiore: lo attraversano ponti modernissimi che lo rendono funzionale quanto prezioso.
Al contrario di quanto ci si potrebbe aspettare, il centro di Siviglia non si trova in fondo al vialone centrale, ma si snoda lungo il suo percorso. E il centro non abdica di certo alla sua anima verde. Siviglia infatti, al contrario di altri, ha costruito i suoi parchi più grandi proprio nel centro storico, di fianco e intorno ai suoi più grandi monumenti. Ovunque alberi di aranci carichi di frutti e fiori colmano l’aria di un profumo delizioso.
Tra le grate dei centri universitari, sbirciamo studenti camminare in lunghi corridoi bordati da prati verdissimi con banani e palme, godendosi una pausa tra fiori e colori. Di fianco all’imponente Cattedrale gotica, sorge l’Alcazar, il Palazzo Reale, con i suoi imperdibili giardini. Purtroppo sabato e domenica sono chiusi questo mese, proprio nei due giorni che avevo previsto per la loro visita!!
Ad un passo dall’Alcazar è d’obbligo una passeggiata in un vasto parco pubblico tra i più belli d’Europa: il Parco della Principessa Maria Luisa.
Di nuovo apprezziamo il matrimonio tra vegetazione mediterranea e tropicale: le piante, favorite dal clima, sono grandi e sane, ambientate con gusto in piazze e piazzette, decorate da statue e da fresche fontane, da godere su panchine ricoperte di ceramiche, gli stupendi “azulejos” tipici della Spagna.
Spesso ci imbattiamo in persone intente a pulire e sistemare gli angoli del grande parco, a testimonianza di quanta cura gli viene dedicata.
I lunghi e comodi viali per passeggiare nel parco sono bordati di Clivie (Clivia miniata) ora nel pieno fulgore dei loro mazzi di arancioni fiori campanulati. Sotto gli alberi ombrose distese di enormi Acanti (Acanthus mollis) dalle nobili foglie, colmi di spighe di fiori che si preparano ad aprirsi.
Proprio sul lungo viale di entrata nei giardini, rimaniamo incantanti da un grande complesso architettonico composto da splendidi edifici ricoperti di maioliche disposti in una enorme spiazza a ferro di cavallo abbracciata da grandi vasche attraversate da ponti decorati.
E’ la famosa Plaza de Espagna, che presenta 54 nicchie di ceramica dipinta dedicate ad altrettante province spagnole. Un trionfo di bellezza tra fiori e fogliami lussureggianti, stavolta dipinti e richiamati dalle volute dei pennelli sulla porcellana, su facciate, ponti, balaustre… Il tempo però è di nuovo tiranno, e si riparte per la nostra prossima destinazione: Granada, olé!