Per il Papa il degrado ambientale porta al degrado sociale

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Dove si genera degrado perché la natura non viene valorizzata e rispettata non si fa male solo all’ambiente, ma anche agli uomini: c’è una diretta ricaduta sociale di cui bisogna prendere consapevolezza. Vanno in questa direzione le parole di Papa Francesco, interpellato da Civiltà cattolica sui contenuti dell’enciclica “Laudato sii”. E spiega che la sua non “è una enciclica verde, ma una enciclica sociale”, per le ricadute sui poveri e gli scartati del degrado ambientale. “La Laudato sii è un’enciclica a cui hanno lavorato in molti, ed era stato chiesto agli scienziati che ci hanno lavorato di dire cose ben fondate e non semplici ipotesi”. Vengono in mente le periferie delle grandi città, con brutte architetture spoglie di verde e viali trascurati, senza alberi né spazi curati. Continua a leggere



Ecatombe in California: più di 100 milioni di alberi uccisi dalla siccità

alberi_morti_510Sicuramente i colpevoli sono i cinesi, direbbe Donald Trump che, con un tweet durante la campagna elettorale per le elezioni presidenziali americane, ha ipotizzato la presenza della lunga mano del Celeste Impero dietro al cambiamento climatico mondiale. Sta di fatto che in California il Servizio forestale ha tirato la riga sotto al bilancio degli alberi morti a causa della lunghissima siccità che si abbatte senza pietà sulla regione da alcuni anni tramite un censimento aereo delle zone devastate. Il risultato è impressionante: negli ultimi 5 anni, oltre 102 milioni di alberi non sono sopravvissuti alla mancanza d’acqua, in parte uccisi direttamente dalla disidratazione e in parte così indeboliti da diventare facili vittime di parassiti e malattie oppure di incendi devastanti, che hanno messo a rischio abitazioni e località. Continua a leggere



Parchi pubblici insicuri: il verde delle città deve cambiare?

parco_pubblico_ragazza510A Chiari, in provincia di Brescia, è stata violentata una ragazza di 22 anni: lunedì è stata trascinata in un parco pubblico e stuprata da tre ragazzi poco più grandi di lei. La vicenda è simile a molte altre e i luoghi scelti per queste aggressioni sono spesso i parchi pubblici delle città, dove è più facile non farsi notare. Riflettendo su questo dato, mi chiedo come potrebbero essere più sicuri gli spazi verdi destinati ai cittadini? Ed è davvero questo il verde di cui sentiamo il bisogno nelle nostre città? Continua a leggere



Alle elementari torna il concorso nazionale “Amici in Fiore”

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La scuola fiorisce anche quest’anno per la terza edizione del Concorso “Amici in Fiore”, iniziativa a livello nazionale di grande successo che stimola, grazie ad un metodo ludico e creativo, docenti, bimbi e famiglie ad avvicinarsi all’universo vegetale per comprenderne benefici e caratteristiche e nello stesso tempo a stimolare nei piccoli il rispetto della natura, l’equilibrio nelle relazioni e il rispetto delle differenze. Continua a leggere



L’ingegnere della Toyota che pianta foreste “on demand”

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Ha iniziato piantando una foresta tutta sua sul suo terreno nel Kashipur, a nord dell’India: 270 alberi che crescono rigogliosi e che ospitano una varietà di animali e biodiversità. Poi ha deciso di farne un business e ora crea foreste su commissione lì dove servono, nelle grandi città popolose come nelle zone a ridosso di impianti inquinanti o in terreni troppo sfruttati. E funziona. Parliamo dell’ingegnere indiano Shubhendu Sharma, il fondatore di Afforestt, grazie a cui sono nate in India oltre 75 nuove foreste. Perché lo fa? Per “riparare” il Pianeta, creando nuovi polmoni verdi “a richiesta”. Continua a leggere



50 alberi dei fazzoletti per il parco dedicato alle vittime dell’Eternit

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E’ nato Eternot, il parco pubblico dedicato ai morti dell’eternit: inaugurato pochi giorni fa, sorge proprio lì, sul suolo occupato dall’azienda svizzera che dal 1907 produceva i manufatti in cemento e amianto. 50 alberi dei fazzoletti, nome proprio Davidia involucrata, verranno coltivati nel parco in ricordo vivente delle lacrime che continuano ad essere versate per le migliaia di vittime (oltre 2mila e 500 fino ad oggi, nella sola cittadina). L’albero diventa così il simbolo della lotta all’amianto e dell’impegno nella cura delle malattie ad esso correlate grazie alla sua particolare fioritura, in cui i piccoli fiori sviluppano delle brattee candide che, nel pieno sviluppo, si staccano dalla pianta e cadono a terra dolcemente, dando origine ad un meraviglioso tappeto di “fazzoletti” bianchi. Continua a leggere



Il deserto si trasforma in una foresta grazie alle acque reflue

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Sta succedendo in Egitto: si piantano alberi per ridare vita al deserto. Ma come si affronta il problema della mancanza d’acqua? Grazie ad un impianto di irrigazione che porta alle piante l’acqua di scarto delle città prodotta negli impianti di depurazione. Costoso? Non molto, considerato che l’acqua viene trattata quel tanto che basta per poterla usare per irrigare gli alberi, ma non abbastanza per bagnare ortaggi destinati all’alimentazione. La tecnica non è nuova, Israele, come anche l’Arabia Saudita, ne sta sperimentando di simili da anni con successo riuscendo a piantare ulivi e palme nel deserto del Negev.

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