Moratti: gli alberi di Abbado? Progetto costoso e “blindato”

Nell’intervista esclusiva di Gianni Marussi per Tgcom il Sindaco Letizia Moratti ci parla degli ormai famosi “alberi di Abbado” e del progetto di Renzo Piano per inverdire il centro di Milano. E contesta agli architetti del Maestro che il piano verde del Comune, già in corso, non è stato mai preso in esame: nessuna collaborazione dunque, e costi altissimi. Mentre il Comune ha già piantato fino ad ora ben 69mila alberi a partire dalla periferia della città: CLICCA E GUARDA IL VIDEO

“No” agli alberi di Abbado: la replica di Renzo Piano

La polemica monta per il progetto verde proposto alla città di Milano da Renzo Piano capitanato dal Maestro Abbado. Dalle pagine del Corriere arriva la replica del gruppo di lavoro di Piano alla marcia indietro della commissione Ambiente del Comune, con un paio di precisazioni non da poco. Prima di tutto sulle supposte problematiche tecniche per gli scavi nelle zone del centro. La Metropolitana Milanese, dicono, ha in realtà dato l’ok per le opere. Continua a leggere

Il verde di Abbado per Milano? Costa 10mila euro ad albero

E’ chiaro, non sono gli alberi a richiedere questa spesa ma le opere, notevoli e di grande impatto, che dovrebbero essere realizzare per piantumare gli alberi previsti dal progetto di Renzo Piano per la città di Milano. Il costi infatti sono stati ipotizzati nella considerevole cifra di 2 milioni e 200mila euro in totale quindi, appunto, 10mila euro a pianta… E il comune, che ha di fronte il progetto di Piano da fine dicembre, ora tentenna e fa marcia indietro. Continua a leggere

Abbado: “i primi alberi alla città di Milano li regalo io”

La “dote Abbado”, con i suoi 90mila alberi per Milano, costerà al comune qualcosa in meno del previsto. Il maestro ha annunciato infatti che i 220 frassini previsti in via Dante, che creeranno un asse verde tra il Castello e Piazza del Duomo, saranno gentile omaggio suo e del Comitato che lo sostiene, diretto dall’architetto Renzo Piano con cui collaborano il giurista Guido Rossi, l’ingegner Giorgio Ceruti, l’architetto Alessandro Traldi, il paesaggista Franco Giorgetta e la coordinatrice Alberica Archinto. Il gruppo di frassini è stato a sua volta donato al Comitato da un vivaista e c’è da scommetterci che l’idea potrebbe essere seguita da altri: dopotutto il prestigio (e la pubblicità), con un testimonial come Abbado, è garantito. Continua a leggere

La Milano di Renzo Piano: un bosco in Piazza Duomo

L’idea dell’architetto Renzo Piano di fare un boschetto in Piazza Duomo, lanciata dalle pagine del Corriere della Sera, ha suscitato un forte dibattito. Gli alberi in questione, parte delle 90mila piante della “dote Abbado“, andrebbero piantati sul lato della piazza verso palazzo Carminati, fino al Castello Sforzesco, altri anche in Via Dante e Piazza Cordusio. Il pensiero è bello ma voci illustri si sono alzate per criticare l’ipotesi del grande architetto in nome della storia della piazza, del poco spazio disponibile, della manutenzione che quegli alberi richiederebbero e di quella, decisamente scarsa, di cui godono altre aree verdi degradate della città. Continua a leggere

Roberto Abbado: “L’ecopass a Milano? Roba da ricchi”

La questione di come affrontare l’inquinamento urbano è di nuovo sul piatto, come tutti gli anni. E il tam-tam comincia come sempre proprio adesso, quando sta finendo la bella stagione. E il cittadino meneghino è lì che si chiede: “Cosa si inventerà il Comune, questa volta?” Già pronto all’ennessima gabella… L’ecopass milanese infatti non gode di buona fama. Ma non è solo il cittadino a pensare che l’ecopass non è una soluzione valida al problema delle polveri sottili. Continua a leggere

Muore il nuovo verde di Milano

I vasoni di Via Vittor Pisani, le alberature di viale Gran Sasso, i gelsi a piazza della Scala, le magnolie e gli aceri su cui si sono sprecate tante parole. Il piano verde di Milano, proposto in pompa magna (“Pianteremo 90mila, anzi no, 500mila alberi!”) con slogan sbandierati di una città più vivibile, più bella e più sana, mostra la sua debolezza. Proprio adesso. Perché le nuove piante stanno morendo. Continua a leggere