Senza verde di qualità, niente abitabilità: la proposta dell’architetto Kipar

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Grandi autostrade, grandi edifici, grandi piazze: mega progetti bellissimi sulla carta ma dove spesso alberi e piante si riducono a poco. Dopo inaugurazioni in pompa magna, il verde passa in ultimo piano, e spesso bastano due o tre anni per vederlo trascurato, malato, rovinato e infine sostituito. Con grande scorno dei contribuenti, che subito bollano la riqualificazione di quello spazio cittadino come un mero spreco di denaro pubblico. L’ennesimo… Ma esiste una via d’uscita per far sì che il verde appena creato, con i suoi alberi, arbusti e fiori, abbia vita lunga così da poter essere garanzia di benessere fisico ed estetico per gli abitanti delle città? In due battute veloci durante il Convegno “Il Valore del Verde” di Assofloro conclusosi qualche giorno fa, l’Archistar Andreas Kipar, docente tra l’altro di Architettura del Paesaggio presso l’Università di Napoli e il Politecnico di Milano, ci ha dato la sua soluzione. Il verde deve diventare condizione per l’abitabilità. Qualcosa di semplice ma di grande forza: e ci ha spiegato perché secondo lui è facile da fare. Continua a leggere

Quartiere Adriano, tra viali di rose Milano si rinnova

 

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500mila metri quadrati di… niente. Così si presentava l’area di periferia tra Viale Monza e via Adriano ai confini di Milano, dove sorgevano un tempo le fabbriche della Magneti Marelli: terra di nessuno tra abbandono e degrado. Poi dal 2010 una lenta rinascita che si sta realizzando compiutamente solo negli ultimi anni: protagonista un cuore verde, il grande parco Adriano di oltre 50mila mq, inaugurato nella primavera 2014, da poco intitolato a Franca Rame. E protagoniste floreali del nuovo Quartiere Adriano sono le rose, che compongono le mille aiuole fiorite che costeggiano marciapiedi e ciclabili, dando fascino e freschezza alle piazze pubbliche dove la gente si ritrova, vive, lavora. Continua a leggere

Brutto tempo? In città servono i giardini della pioggia

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Strade che si trasformano in ruscelli, scoli e tombini intasati dalla troppa acqua, prati talmente bagnati da diventare piccole paludi. La città non reagisce bene agli eccessi di acqua piovana che si sono fatti più frequenti negli ultimi anni anche alle nostre latitudini. Le piante però possono fornire una soluzione, esteticamente gradevole e soprattutto efficiente, grazie ai cosiddetti “rain gardens” ovvero giardini della pioggia. Si tratta di aiuole create in leggeri avvallamenti il cui il substrato è costituito in gran parte da materiale fortemente drenante come la ghiaia, che viene popolato di piante a bassissima manutenzione. L’acqua scorre all’interno dell’area verde e viene filtrata, ripulendosi da gran parte degli inquinanti raccolti dai tetti e dalle superfici solide, per poi scorrere via in profondità verso la falda. Continua a leggere

Crociata “anti-nano” da giardino: parla l’autore

Qualche tempo fa Fiori&Foglie ha parlato dell’ordinanza del Sindaco di Furore, un paesino sulla Costa Amalfitana, con il quale da maggio 2010 è vietato esporre nani da giardino. La cosa ha destato clamore, si è parlato di “crociata anti-nano” e in molti si sono chiesti, sui giornali e nei media, se non ci fosse di meglio e più importante da fare, per i sindaci italiani, che pensare ai malcapitati nanetti. Proprio in questi giorni però ci è capitata l’opportunità di parlare direttamente con l’autore dello studio che ha dato origine a tutto questo can-can. Ecco cosa ci ha rivelato… Continua a leggere