William e Kate: sposi ad alto impatto ambientale

Celebrato il matrimonio reale inglese, terminato l’evento mediatico seguito da mezzo mondo, finiti i commenti sull’abito della sposa, gli invitati e ogni altro più piccolo dettaglio, conclusa la festa, cosa rimane da fare? Ma le pulizie, ovvio!

Un team formato da 130 persone con macchinari adeguati in poco più di un’ora ha raccolto per le strade di Londra  la bellezza di 140 tonnellate di spazzatura di ogni genere lasciata dalla folla di spettatori. Ma non è finita qui. C’è stato anche chi si è preso la briga di valutare l’impatto ambientale causato dal Royal WeddingContinua a leggere

Vivere per un anno ad impatto… “uno”

E’ questo il progetto di una ragazza milanese di 27 anni, che ha deciso di dare una svolta ecologica alla sua vita quotidiana. Le sue “conquiste”, ardue da conciliare con uno stile di vita moderno, GreenKika, all’anagrafe Claudia Selvetti, le condivide con il mondo intero, giorno dopo giorno, grazie ad un blog sul web (www.vitaimpatto1.org) ma anche su Facebook, Twitter, Flickr, FriendFeed.  Continua a leggere

MotoGp 2010: è l’anno dei team “verdi”

Torna il motomondiale, si riparte dal Qatar con il via ufficiale della stagione 2010 domenica prossima sul circuito di Losail, e tra le novità dei paddock c’è la svolta ecologista. Si parla di ‘anno dei team verdi’, ovvero delle squadre che hanno sposato la filosofia della compatibilità con la natura, nonostante il motociclismo non sia proprio ‘enviromental friendly’, a causa dei motori molto spinti e delle benzine, non propriamente verdi. C’è comunque chi si è messo la mano sulla coscienza e sta facendo un grande sforzo per rendere le moto in pista sempre più rispettose dell’ambiente: i primi passi in questa direzione li aveva mossi già la passata stagione il Team satellite Ducati, Pramac, che ha installato delle celle fotovoltaiche per alimentare i camion nei paddock. Quest’anno la squadra italiana rilancia, con l’ambizione di produrre ancora più energia pulita per le sue esigenze, sfruttando anche le pale eoliche. E non basta. Continua a leggere