Qualche tempo fa Fiori&Foglie ha parlato dell’ordinanza del Sindaco di Furore, un paesino sulla Costa Amalfitana, con il quale da maggio 2010 è vietato esporre nani da giardino. La cosa ha destato clamore, si è parlato di “crociata anti-nano” e in molti si sono chiesti, sui giornali e nei media, se non ci fosse di meglio e più importante da fare, per i sindaci italiani, che pensare ai malcapitati nanetti. Proprio in questi giorni però ci è capitata l’opportunità di parlare direttamente con l’autore dello studio che ha dato origine a tutto questo can-can. Ecco cosa ci ha rivelato…
Si tratta dell’architetto napoletano Giacomo Ricci, a cui fu commissionata dal Comune l’indagine che prevedeva la schedatura di tutti gli immobili del paese, con l’indicazione degli elementi “deturpanti” del paesaggio. “La mia indagine, così com’era, non era prescrittiva” – ci spiega l’architetto – perché come molti comuni in quest’area, Furore non possiede un piano urbanistico. Ora si sta provvedendo ma l’analisi era diretta soprattutto ad individuare elementi di rilievo che sfigurassero il territorio, come per esempio la pessima abitudine di molti abitanti di usare le reti dei materassi per recintare i terreni. La mia sui nanetti è stata più che altro una battuta. Li avevo infatti visti in una casa del paese dove erano addirittura esposti come fossero in gabbia e mi ero chiesto se per caso potevano essere pericolosi per la povera Biancaneve! Anzi, avevo persino teorizzato che non sarebbe stato simpatico che Furore desse l’immagine di un paese che tiene prigionieri i Sette Nani… Invece, da uno studio serio, è nato il “caso anti-nano”… Mal me ne incolse!”
I nanetti dunque (fortunatamente) non erano l’obiettivo dell’architetto di Furore… Ma il Comune ha comunque richiesto alla sua concittadina di rimuovere i nani perché erano stati collocati, non in giardino come spesso è stato detto, ma sulla pubblica via. E la Costiera Amalfitana in Italia è protetta dalla Soprintendenza di Stato poiché considerata bene artistico.
“A mio avviso – continua Ricci – la signora avrebbe potuto tranquillamente esporre i nanetti nel suo giardino a Furore. E in ogni caso va detto che la questione del territorio della Costiera è importante e meriterebbe azioni più serie che non parlar di nani: in Italia per questa zona geografica siamo di fronte ad una legislazione urbanistica proibizionista che in pratica non tiene minimamente conto delle necessità del comune cittadino. Di fronte ad un “no” come risposta a qualsiasi richiesta in nome dell’assoluta tutela artistica del panorama, finisce che si fa quello che si deve fare (aprire una finestra in un bagno cieco o simili bisogni abitativi) senza dire nulla né chiedere permessi che, a priori, verrebbero comunque negati. Con il risultato di generare confusione e a volte, degrado. Una questione che attiene alla vita di tutti i giorni ed è decisamente più importante di qualsiasi nanetto, non trova?”